Archiviato il successo di Aversa, il Catania si appresta ad affrontare l’ultima gara casalinga del girone I contro la Polisportiva Santa Maria Cilento, unica squadra ad essere riuscita a piegare la resistenza della corazzata etnea in questo campionato, imponendosi per 2-1 all’andata.
Il club giallorosso rappresenta una delle più antiche società sportive campane essendo stato costituito nel 1932 tuttavia, nonostante i novant’anni di vita, la formazione marinese non ha mai preso parte ai tornei professionistici, raggiungendo come massimo traguardo la vittoria della “Coppa Collana” nel ‘65 (torneo organizzato esclusivamente per le formazioni non professionistiche della Campania) e, soprattutto, il trionfo nel Girone B dell’Eccellenza regionale ‘19/20. Per la prima volta nella propria storia la formazione giallorossa ha raggiunto il massimo torneo dilettantistico (Girone I) ottenendo due ottavi posti consecutivi frutto rispettivamente di 45 (‘20/21) e 51 punti (‘21/22) conquistati.
Anche quest’anno l’obiettivo fondamentale dei marinesi, la salvaguardia della categoria, è stato centrato. In primis attraverso la valorizzazione dei giovani, come testimoniato dal secondo posto nella graduatoria “Giovani D Valore” (iniziativa che premia le tre società di ogni girone che più delle altre hanno schierato da titolari nella prima squadra dei calciatori juniores, quindi dal 2005 al 2007) e la collaborazione, ratificata lo scorso 31 Ottobre, con il Sassuolo Calcio (Progetto Generazione S) al fine di implementare la crescita sportiva e personale dei giovani atleti cilentani.
Sul campo i risultati raccolti dal presidente Tavassi – nipote dello storico proprietario Antonio Carrano al quale, dal 1999, è stato intitolato lo stadio – parlano di una 9ª posizione, a quota 42 punti, frutto di 10 vittorie e 12 pareggi, con 10 sconfitte riportate. L’attenta guida di un tecnico navigato e conoscitore della categoria come Francesco Di Gaetano ha determinato un risultato lusinghiero per una squadra che, però, qualche rammarico ce l’ha. Perchè se in casa registra addirittura un ruolino di marcia da secondo posto (condiviso con il Città di Sant’Agata) avendo intascato 31 punti, in trasferta il rendimento è da ultima posizione con soli 11 punti conquistati. Una squadra double face che avrebbe potuto alzare l’asticella qualora avesse migliorato il dato esterno. C’è anche da dire che lo score difensivo non ha aiutato in tal senso, con 45 reti al passivo, terza peggiore difesa del girone. In compenso i 43 gol messi a segno rappresentano il quinto miglior attacco.
Sul piano tecnico-tattico la squadra campana ha alternato la difesa a quattro e a tre prediligendo un attacco a due o tre punte (4-4-2, 3-5-2 o 3-4-3). Il romeno Madalin Tandara, capocannoniere della squadra con 14 reti in 31 confronti, è indubbiamente l’uomo più pericoloso. Nella finestra invernale del calciomercato è andato via un tassello prezioso come Tommaso Bonanno, ma un altro elemento da tenere in grande considerazione là davanti è il ghanese David Yeboah Johnson, autore di 6 gol e dotato di forza fisica e velocità. Gli esperti Francesco Campanella (difensore scuola Sampdoria) e Giovanbattista Catalano (centrocampista ex ACR Messina) sono elementi importanti a garanzia degli equilibri di squadra dentro e fuori dal campo.
Cinque gli stranieri: oltre al già citato Tandara e Johnson trovano spazio i difensori Omar Diop (senegalese), Kassoum Coulibaly (ivoriano) e ghanese), il mediano italo-belga classe ‘04 Sasha Mancini. Infine da segnalare alcuni calciatori provenienti direttamente dal vivaio e facenti stabilmente parte della prima squadra: i due portieri Giovanni Grieco (classe ‘02) ed Antonino Fezza (‘06) nonché i centrocampisti Ciro Ventura (‘05) ed Alessando D’Auria (‘04).
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