Era il 25 agosto 2019 quando Giovanni Ignoffo, attuale allenatore dell’Acireale, affrontò il Catania. Allora il tecnico palermitano sedeva sulla panchina dell’Avellino, all’esordio nel campionato di Serie C. Guidava i rossazzurri, invece, Andrea Camplone. Allo stadio “Partenio-Lombardi” si giocò una partita sentita, vista anche l’accesa rivalità sportiva tra le tifoserie. Sul campo fu una gara senza storia. Il Catania s’impose con un clamoroso 6-3: gol di Di Piazza (doppietta), Lodi, Welbeck, Mazzarani e Bucolo per l’Elefante; Albadoro e Di Paolantonio per i lupi.
Ignoffo commentò in questi termini la pesantissima sconfitta casalinga rimediata: “L’unica cosa che posso rimproverare ai ragazzi è quello di essere stati troppo spaventati e timorosi. Affrontare un Catania con uno spessore tecnico importante già non era facile. Ma è mancato anche il carattere in alcuni aspetti. Ho visto calciatori affaticati. Non puoi concedere metri al Catania. Non siamo stati propositivi come avrei voluto. Questo mette a nudo tutte le difficoltà sia tecniche che fisiche. Avrei voluto giocarmela con un’altra intraprendenza. Le batoste fanno male, i tifosi poi ci tenevano tanto al match e siamo più delusi. So quanto è dura prendere sei gol dal Catania. Mi viene difficile commentare un risultato tennistico”.
Gli etnei cominciarono il percorso nel migliore dei modi, vincendo anche il match successivo con la Virtus Francavilla al “Massimino”. Poi, dalla sconfitta di Potenza, altalena di risultati e diverse trasferte indigeste per il Catania (fatale a Camplone il 5-0 di Vibo Valentia che gli costò l’esonero). Cristiano Lucarelli prese il posto dell’allenatore pescarese, ma fu un’annata caratterizzata da importanti vicissitudini societarie conclusa al sesto posto e con la sfortunata eliminazione dai playoff ad opera della Ternana.
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