VERSO ACIREALE-CATANIA: alla scoperta dei granata

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Archiviata la vittoria casalinga contro il Lamezia Terme, per il Catania è tempo di affrontare l’Acireale nella tredicesima giornata di ritorno del campionato di Serie C. Il club acese, fondato nel 1929 con il nome di Società Sportiva Acireale, può vantare quasi una trentina di partecipazioni in Serie C (tra C1 e C2) raggiungendo per la prima volta la terza serie (Prima Divisione) nel lontano 1932/33. Successivamente fu sciolto prima di essere ricostituito, nel 1946, ed ammesso in Serie C come Associazione Sportiva Acireale.

Dopo cinque anni consecutivi in terza serie la società granata subì una doppia retrocessione raggiungendo addirittura la quinta categoria (Promozione Sicilia). Nonostante il 4ª posto finale fu ripescato nei Dilettanti per la stagione ‘57/58 cambiando però la propria denominazione in Associazione Sportiva Acquapozzillo. Nel ‘69 avvenne il ritorno in terza serie prima della successiva retrocessione in D durante la stagione ‘75/76. Nel mezzo (1972) il passaggio alla vecchia denominazione di A.S. Acireale.

Dopo tredici anni trascorsi in quarta serie, nel 1989 la formazione acese si riaffacciò nel mondo professionistico passando in pochissimo tempo dalla D alla B. Sei anni letteralmente da favola, poi la retrocessione in terza serie aprì un periodo poco florido per i colori granata alternato da un continuo saliscendi tra C1 e C2 e culminato, nel 2006, con la radiazione. Si decise così di rifondare una nuova realtà (SSD Acireale Calcio) ripartita direttamente dal torneo di Promozione. Nel 2010 i granata ritornarono in Serie D rimanendoci però soltanto per tre anni prima del ritiro a stagione in corso durante il campionato di Eccellenza ‘13/14 ed il materializzarsi della seconda radiazione nella storia del club.

Nel mentre (2013) nacque l’ASD FC Acireale, militante in Eccellenza grazie al trasferimento del titolo sportivo dell’Aci Sant’Antonio, che, in seguito alla radiazione del vecchio club, divenne l’unica realtà calcistica acese. Dal 2017 i granata, divenuti ASD Città di Acireale 1946, militano con buoni risultati in quarta serie, avendo raggiunto per due volte il 3ª posto (‘19/20 e ‘21/22).
Anche per la stagione in corso la società granata era partita con grandi ambizioni prima di scontrarsi con la realtà dei fatti costellata da una profonda crisi di risultati e da un mesto quattordicesimo posizionamento in piena bagarre playout in virtù degli appena 31 punti conquistati in 29 gare. Tanti pareggi (10) ed appena 7 vittorie con 12 sconfitte sul groppone per una formazione che tra le proprie fila può annoverare gente di grande esperienza come Giuseppe Savanarola (capitano e veterano della categoria con oltre 170 presenze in D), e Giovanni Ricciardo (bomber che ha praticamente sempre fatto la differenza in quarta serie).

Pochi gli gli stranieri presenti in rosa, Oumar Coulibaly (maliano), Daniel Fotso (Camerun) e João Pedro (brasiliano), mentre spicca qualche ex rossazzurro: Giorgio Chinnici, Carmelo Limonelli, Simone Brugaletta ed il massaggiore Giuseppe Bruzzo. Alla riapertura del calciomercato, invece, hanno lasciato Acireale altri ex Catania: Gian Marco Distefano, Mattia Fratantonio, Carmelo Patanè e Rosario Bucolo. Da fine dicembre siede sulla panchina acese Giovanni Ignoffo, che ha preso il posto di Massimo Costantino, ma il cambio alla guida tecnica e le varie modifiche apportate all’organico non hanno cambiato granchè le carte in tavola. In particolare l’Acireale fatica a tradurre in rete le giocate prodotte, peccando spesso di lucidità negli ultimi metri.

I 25 gol all’attivo (terzo peggior dato del girone I di Serie D) confermano tale criticità, ma lo sviluppo della fase difensiva va menzionato in un’ottica positiva, come dimostrato dalle 27 reti subite (terza miglior difesa del gruppo I dopo Catania e Sancataldese). In questo senso ha lavorato particolarmente bene mister Ignoffo, che in carriera ha ricoperto proprio il ruolo di difensore con risultati lusinghieri. Da allenatore ha guidato Benevento (giovanili), Palermo (Under 17), Avellino, Siracusa e San Luca prima di dirigere l’Acireale.

Il 4-2-3-1 dovrebbe essere il sistema di gioco che l’Acireale opporrà al Catania, pronto a mutare assetto in 4-5-1 in fase di non possesso, ma anche in 4-3-3 in alcune circostanze quando la squadra entra in possesso della sfera. Guida con autorevolezza il reparto arretrato il già citato Brugaletta, con il 22enne Giappone a difesa dei pali che ha disputato finora un buon campionato. Facile ipotizzare un Acireale che proverà a chiudere ogni varco ai rossazzurri, lottando fino in fondo nella speranza d’incamerare un risultato positivo. Ci vorrà una buon dose di pazienza, per il Catania, nell’ottica di scardinare la difesa granata. Attenzione al dinamismo e alla tecnica di elementi come Di Domenicantonio, Ghisleni e Limonelli, oltre alla duttilità di un jolly di centrocampo come Sbrissa, veloce ed in possesso di un buon tiro, abile anche negli inserimenti senza palla.

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