Ospite di “Allakatalla #cututtuucori”, trasmissione in Tv su TGS, in radio su RGS, il Direttore Sportivo Antonello Laneri torna sulle strategie approntate in questa stagione alle pendici dell’Etna allo scopo di rilanciare subito il Catania. Cosa che non era affatto scontata, ma divenuta realtà grazie alla sinergia di tutte le componenti interne al club ed alla spinta dei tifosi.
“Si vince con il gruppo. Se tu hai un gruppo forte, sopperisci anche a certe lacune attraverso il carattere – le parole di Laneri –. Noi abbiamo puntato forte sugli uomini, sul senso d’appartenenza. Sarao aveva lasciato qualcosa in sospeso con il Catania, ad esempio. Ho giocato molto su questo fattore. Il mister è stato bravo nella gestione del gruppo e nelle rotazioni, avendo tanti calciatori forti in organico”.
“Siamo ripartiti dal nulla. Quando è arrivato Grella non c’era società, non esisteva una sede. Ci siamo trovati da soli, dovendo costruire tutto da zero. Le vittorie vanno sempre festeggiate, in qualsiasi categoria. A Catania si parlava da troppo tempo di tribunali e vicissitudini societarie, da anni i tifosi non vedevano una vittoria. Mi ha colpito molto la vicinanza ed il sostegno della gente, anche di chi non è tifoso del Catania. Vedere tutta la città stretta attorno ad un progetto, alla squadra. Ed è stato emozionante vedere piangere elementi come Rapisarda, Palermo, Biagianti, Lodi”.
“La vittoria di un campionato porta allo sviluppo di dinamiche particolati. Dobbiamo aspettare la fine della stagione per poterci concentrare sul prossimo campionato. Formalizzando l’iscrizione ed il cambio di denominazione sociale, cambiando lo status da società dilettantistica a professionistica. I contratti si potranno stipulare a partire da luglio. Da qui a luglio possono succedere tantissime cose”.
“Io ho vinto tanti campionati, pure da calciatore. Da dirigente però è ancora più bello e soddisfacente, soprattutto vincendo come abbiamo fatto quest’anno a Catania. Vincere alle pendici dell’Etna è stato come quando nasce un bimbo e lo vedi crescere piano piano. Il merito in primis è della società. Con il ritorno del Catania in C, aumentano le squadre della nostra regione tra i professionisti. Io il calcio siciliano lo conosco piuttosto bene per avere girato diverse piazze. Prima c’erano tre squadre in Serie A, il calcio siciliano andava benissimo. Adesso la situazione è cambiata profondamente. L’augurio è che il maggior numero possibile di squadre siciliane salgano di categoria”.
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