“La fine è stata vergognosa. Non ci riferiamo al risultato, ma alle botte (poi, nel dopo gara, gi allenatori si sono affrettati a definirli spintoni) tra alcuni giocatori del Catania e della Sancataldese. Lorenzini avrebbe preso uno schiaffo da un avversario. Pare sia stato Tuccio, ma sono stati spesi altri nomi. Da lì apriti cielo: una caccia all’uomo prolungata. Non uno spettacolo degno del Massimino“, riporta il quotidiano La Sicilia.
“Uno spettacolo che la Sancataldese proiettata verso il sogno dei playoff avrebbe potuto e dovuto evitare, anche se il tecnico Infantino si è prodigato, sotto la tribuna B, a spingere i suoi lontani dal parapiglia prendendo un paio dei suoi di peso”. Un rapporto, “quello tra i due gruppi di calciatori, che s’è rinnovato fin dalla sfida di Coppa e ha avuto seguiti in campionato. L’anno venturo non ci saranno repliche. E meno male”.
In una gara “che è rimasta spigolosa fino all’ultimo, Ferraro ha rivoluzionato la formazione per l’uscita di Somma (infortunato) dopo 30 minuti. Rizzo ha fatto il centrale, De Luca si è piazzato in avanti a sinistra, arretrando Russotto”. Rossazzurri ancora in avanti, “anche a costo di prestare il fianco alle ripartenze sancataldesi”.
Nella ripresa il Catania aveva “messo la gara a tacere con l’uno-due micidiale firmato da Giovinco, appena entrato, e Sarao” in risposta all’immediato vantaggio nisseno. Si sottolineaperò anche il “finale shock” con il sorprendente pareggio verdeamaranto firmato da Deiana e Bonanno. Anche dopo il 3-3 “il tifo non ha smesso di incitare. I rossazzurri hanno cercato il 4-3 per non interrompere la serie positiva di successi, ma non sono riusciti dopo le due precedenti topiche. E a fine gara i disordini in campo”.
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