Su La Sicilia viene descritta l’atmosfera vissuta domenica pomeriggio sugli spalti dello stadio ‘Angelo Massimino’ davanti a 18mila tifosi ufficialmente presenti. “Un colpo d’occhio che rimanda ai tempi della Serie A”. Fumogeni rossi e azzurri in Curva Nord, mentre la Sud “mostra cartoncini rossi e azzurri con una simmetria perfetta” come accoglienza coreografica per la capolista tornata a casa dopo la promozione conquistata a Caltanissetta”. Dalla tribuna B “altri fumogeni rossazzurri accanto alla frase «Veniamo dal cospetto del baratro e dalle trincee della risalita. Noi militanti di uno stile di vita», firmato da Mecha Clan Ultras”.
Nella Nord “il lenzuolo con caratteri ‘vissuti’ e vistosi delimita lo spazio di un settore sempre a sostegno. Stesso discorso nella Sud con ‘Estrema appartenenza’ al centro del settore e un ricordo di Gabriele accanto”. Prima del via “applausi e qualche lacrima di commozione due anni dopo la morte di Stefania Sberna, monumentale speaker rossazzurra. I famigliari hanno assegnato un premio ad Alessio Castellini. Il vice presidente Vincenzo Grella ha offerto un mazzo di fiori alla figlia di Stefania, con Salvo, marito della speaker notevolmente e comprensibilmente commosso”.
“Le bandiere nei due settori più caldi sventolano senza sosta, gli striscioni dei quartieri ci sono tutti. Anche una tribuna B stracolma va a sostegno”. Il commiato dalla gara con il Lamezia Terme “è da brividi. La Sud issa lo striscione di ringraziamento: «Ciò che è stato promesso è stato fatto, siamo al primo atto». I giocatori compiono l’ormai tradizionale giro del campo per ringraziare tutti i settori”.
La Nord canta “e poi aspetta il grido di battaglia avviato da Lodi e da tutto il gruppo: «Tanto già lo so, l’anno prossimo giochiamo in Lega Pro». I giocatori danzano impazziti, il pubblico lascia lo stadio almeno trenta minuti dopo la fine di una gara che sembra routine ma che il Catania ha organizzato e gestito con attenzione ed esperienza”.
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