INFANTINO (all. Sancataldese): “Catania, grande professionalità di squadra e società. Sarao, ti chiedo scusa. Il nostro un calcio molto aggressivo”

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Nel corso della trasmissione ‘Sport Sicilia Preview’, su Telecolor, l’allenatore della Sancataldese Pietro Infantino rilascia alcune dichiarazioni in vista della trasferta di Catania. Queste le sue parole raccolte:

“Quella col Catania sarà una partita difficile. I numeri parlano chiaro, così come la qualità, il percorso portato avanti dai rossazzurri, il blasone del Catania. Per i nostri ragazzi sarà una bellissima esperienza di crescita, si confronteranno con una squadra che ha stravinto meritatamente il campionato. Ancora il Catania macina chilometri, a dimostrazione della grande professionalità di una squadra e di una società che non vuole lasciare nulla al caso. Noi facciamo un altro tipo di campionato. Abbiamo una squadra molto giovane, vogliamo dare spazio ai giovani locali e siciliani, esprimiamo un calcio molto aggressivo, che una squadra in lotta per la salvezza deve praticare non lasciando centimetri agli avversari, mettendoli in difficoltà ad impostare un gioco fluido, come abbiamo fatto all’andata contro Catania. Saremmo presuntuosi a presentarci con le stesse armi del Catania al Massimino”. 

“Io vengo dalla terra, da una squadra di Terza Categoria, sono arrivato in Serie B con le mie forze, con aggressività e carattere, non mollando mai. Fino a quando avrò questo fuoco dentro, continuerò ad allenare. Quando smetterò andrò a fare il nonno, il padre e marito. L’espulsione nella gara d’andata dopo un battibecco con Sarao? Ammiro giocatori come Sarao, che non sono venuti a svernare a Catania ma trasmettono questo fuoco agli avversari. Io quando finisce la partita cancello tutto e riparto con grande serenità. Anzi, ne approfitto per chiedere scusa a Sarao e ad altri perchè il mio senso d’appartenenza eccessivo, a volte, mi porta a sbagliare. Giusto chiedere scusa quando si adottano comportamenti sbagliati. Noi allenatori dobbiamo essere da esempio per chi viene allo stadio. Sono il primo a condannare certi comportamenti. Anche a 57 anni si deve imparare a gestire l’ansia e l’aggressività perchè non fanno bene al calcio”.

“Io dico sempre che se vuoi creare un branco devi essere un lupo, se ti comporti da pecora hai creato un gregge. Noi non possiamo permetterci di non avere quest’aggressività, questa fame, questo spirito, correre tutti insieme. Un pugno rispetto ad una mano aperta ci ha permesso di essre protagonisti in questo campionato, lo dico senza presunzione. Andremo a Catania sereni giocandoci le nostre carte, perchè a me non piace partire battuto. Sapendo di affrontare una squadra fortissima, organizzata, con tantissimi valori. Abbiamo avuto battibecchi con mister Ferraro, ma lui ha ricoperto il mio stesso ruolo da calciatore, ha maturato esperienza come me, ha fatto e sta facendo un grandissimo lavoro”.

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