CARRA: “Catania diversa da Parma, ma con tratti simili. Pelligra catanese dentro”

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foto Catania FC

Intervistato dalla Gazzetta di Parma, uno che in terra emiliana ha contribuito a riportare in alto il Parma Calcio ripartendo dalla Serie D, il Direttore Generale del Catania SSD Luca Carra ha parlato dell’esperienza vissuta fino a questo momento alle pendici dell’Etna, riscontrando delle analogie con il Parma di allora.

“A Catania me lo hanno detto sin dal primo giorno che per loro sono un portafortuna”, sorride Carra. “A Parma è stato compiuto un miracolo sportivo: a prescindere da quanti anni occorreranno per riportare la piazza di Catania dove merita, l’importante è che ci sia una progettualità solida. Serie D diversa da quella vissuta con il Parma? Per certi aspetti sì: sul piano logistico una trasferta in Calabria è più impegnativa di una in Emilia-Romagna. Però ci sono anche molteplici punti di contatto. Ad esempio la difficoltà, incontrata già col Parma, nel trovare in determinate realtà impianti attrezzati per ricevere una tifoseria come quella del Catania. E poi l’entusiasmo e la carica agonistica delle avversarie che, affrontando una squadra dal grande blasone, vivono la partita come fosse quella della vita, facendola diventare quasi più importante dello stesso obiettivo stagionale”.

“Il successo è sempre frutto dell’instancabile opera di chi, all’interno di un club e nei rispettivi ruoli, cerca di fare quotidianamente il massimo. A Catania ogni decisione è stata condivisa, in totale armonia. Poi, certo, archiviare il discorso promozione con così largo anticipo è un risultato andato oltre le aspettative, sebbene fossimo consapevoli delle qualità della squadra. Una stagione indimenticabile, che però non è finita. A Caltanissetta si è registrata una massiccia presenza di operatori dell’informazione, inviati dai media più importanti. Un qualcosa di inimmaginabile, per una partita di serie D. Ecco, questo fa comprendere quanto sia attrattiva Catania”.

“In Sicilia si vive bene, in tutti i sensi. Catania ho imparato a conoscerla giorno dopo giorno: è diversa da Parma, ma con tratti simili. Per quanto riguarda il calcio, ad accomunare queste due città è il senso di appartenenza della gente, l’amore per la maglia, il fatto che la squadra di calcio sia considerata portatrice dei valori della comunità. Pelligra? Un imprenditore illuminato, ma soprattutto il primo tifoso di questa squadra: lui è catanese dentro”.

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