Così il Vice Presidente ed Amministratore Delegato del Catania SSD Vincenzo Grella, attraverso le pagine di TuttoSport:
“Il mio coinvolgimento nella società? Ero solo un advisor e l’amico di Mark. A colazione Pelligra mi dice: voglio che tu sia il mio uomo in Italia, io sono troppo in giro per il mondo. Mi ha dato 48 ore di tempo, ne sono bastate 24. Avevo un contratto importante con gruppo di agenti in Inghilterra, si sono comportati benissimo con me e mi sono liberato“.
“Mi porto nel cuore i sorrisi della gente, perché era tanto che non lo facevano così. È stato bello riportare questa felicità in piazza, ritrovare questo entusiasmo, vedere la gioia dei giocatori ripagati dei sacrifici, anche di quelli andati in tribuna. Per me è una esperienza nuova, in una piazza importante che aveva subito troppe delusioni. Mi sono detto: una parola in meno e un fatto in più, con un rispetto a doppio senso. Si dà e si prende, oggi sento che c’è. Da giocatore ero attento alla vita dei club. Da agente capisci i vari ruoli. Sono pignolo e voglio sapere tutto, che mi spieghino. Ho scelto un dg, Luca Carra, perché doveva insegnarmi con pazienza. Poi un ds, Antonello Laneri, con grande esperienza in C e D. Gli ho dato delle indicazioni: giocatori vincenti che si mettessero a servizio del collettivo. Lui li ha scelti”.
“Vogliamo sviluppare una società con costi logici, con una spesa divisa in maniera giusta tra le varie componenti: prima squadra, settore giovanile, donne. Se non vinci il primo anno, poni le basi per non ripartire di zero. Il progetto vuole essere importante soprattutto per i giovani: l’hinterland di Catania ha numeri importanti per abitanti, la parte est della Sicilia deve diventare una nostra roccaforte. Da un po’ di tempo, senza esagerare, butto il pensiero su come migliorare la società: dal magazziniere al vicepresidente”.
“A vecchi amici del calcio chiedo suggerimenti per tenere sveglia la mia mente. Ho una mappa dove fare piccoli ritocchi, l’idea di un gruppo per la prima squadra. Staff e ragazzi, dopo il lavoro fatto, meritano la mia riflessione su una loro conferma, si concretizzi o meno. Mister Ferraro ha il contratto di un anno, ci confronteremo sulle linee guida: gioco, comportamento, ambiente di lavoro“.
“Mark Bresciano? Gli parlo tantissimo, sto spingendo per convincerlo. Oltre ad essere un amico, è una delle persone più serie che abbia mai conosciuto ed è un bravo imprenditore nel campo immobiliare. Sta facendo delle riflessioni, non vuole entrare se non può incidere, non gli interessa la pubblicità. Lo prenderei subito e gli darei più della metà del mio stipendio, lui è un valore aggiunto”.
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