Ai microfoni di Telecolor, il giornalista Angelo Micale ha illustrato il proprio pensiero in relazione alla brillante stagione fin qui disputata dal Catania, già promosso matematicamente in Serie C. In particolare evidenziando la forza del gruppo:
“Una delle caratteristiche di questa squadra, davvero inusuale, è che le riserve – se così le possiamo chiamare -, sono più forti dei titolari. Quando entrano in campo riescono a risolvere le partite. E’ la forza di questa squadra creata con le possibilità di aver dei giocatori prontissimi ad entrare nel corpo della squadra. Grandissima abilità di Laneri a scovare queste persone e capire che potessero andare d’accordo fra di loro, qui subentra anche il grande merito del mister. A nessuno piace stare in panchina, invece c’è il sacrificio di chi rimane dietro le quinte, entra e segna”.
“Jefferson, ad esempio, raramente è stato utilizzato come titolare ma quando è entrato in campo ha dato il suo contributo importante ed è comunque il capocannoniere della squadra. E’ sintomatico della forza del gruppo, sapendo coesistere insieme quando normalmente in questi casi è un problema serissimo accettare la panchina per chi non gioca. Russotto entra e spacca la partita distribuendo cioccolatini e caramelle, quando non lo fa lui c’è Lodi e tutta una serie di giocatori che s’inseriscono al momento opportuno, vedi Palermo. Tutti questi calciatori riescono a coesistere, io non avevo mai visto niente di simile in una squadra di calcio”.
“Marco Palermo è giocatore che si è dimostrato sempre risolutivo ed importante. Sin qui ha segnato, peraltro, sette gol e non è un attaccante. Lui, come Vitale, sono elementi che s’inseriscono fra le linee riuscendo a creare problemi alle difese avversarie. E Palermo, da catanese, è stato uno dei più emozionati nel giorno della festa promozione. La stagione, comunque, non si è conclusa. Mancano le ultime gare di campionato ed è giusto che, anche per la regolarità dello stesso e per rispetto degli avversari, una squadra come il Catania che ha vinto tutte quelle partite non molli. Giusto combattere fino alla fine, fra l’altro so che i rossazzurri tengono in maniera particolare ad alcune partite…”.
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