Nel corso della trasmissione ‘Sport Sicilia Preview’, su Telecolor, il match analyst Gianluca Russo commenta la precedente apparizione del Catania ed il prossimo impegno stagionale allo stadio “Marco Tomaselli” contro il Canicattì, soffermandosi sulla squadra allenata dal catanese Orazio Pidatella:
“Ho visto il solito Catania domenica, che poteva sbloccare prima la partita. Ha avuto un paio di episodi a favore, ma l’arbitro non è stato all’altezza della situazione. Ho apprezzato la contrapposizione tattica del Catania, tutti ci aspettavamo una difesa a tre o a cinque da parte del Cittanova, invece si è schierato a quattro. Hanno cambiato atteggiamento tattico e intorno al 65′ mister Ferraro si è inventato Russotto terzino sinistro. Questa situazione poteva portare ad uno svantaggio tattico, non avendo Russotto caratteristiche difensive, ma ho notato come si sia fatto aiutare dai compagni. Intensità nella fase di non possesso, il collettivo che aiuta Russotto fuori ruolo. Quanta padronanza ha questo staff tecnico del Catania, tutti dediti al lavoro. Catania attento, concentrato e preparato. La vittoria è stata il giusto merito”.
“Mister Pidatellla ha migliorato le statistiche del Canicattì rispetto al precedente allenatore. Conoscono benissimo Pidatella come tecnico e uomo, l’intensità che dà agli allenamenti, alle partite e il modo in cui schiera la squadra. Il Canicattì subisce pochi tiri in porta, lui se non può vincere evita di perdere, riesce bene a sporcarti la partita. Nei duelli i giocatori è come se fossero telecomandati, lui ti entra in testa e per batterlo devi sudare sette camicie. E’ riuscito a ribaltare una situazione tattica e di classifica, ora più tranquilla”.
“Quando è in fase di non possesso, nel dna del Canicattì c’è l’andare compatti ed aggressivi a recuperare palla. La zona centrale di difesa è presidiata da Raimondi, fortissimo di testa, bravo con i piedi, molto educato tatticamente che con l’arrivo di Pidatella ha visto crescere notevolmente il proprio rendimento. Nella parte destra del campo, Di Mercurio è l’equilibratore tattico della squadra, molto interessante. La forza del Canicattì si concentra soprattutto lì per poi avere una ripartenza importante”.
“Pidatella ha fatto giocare Di Mercurio da quinto e gli fa fare i movimenti della mezzala per la corsa particolare che ha. Viene dentro, accorcia sull’avversario, è il giocatore che tocca più palloni nel Canicattì prendendosi le responsabilità maggiori. E’ imprevedibile, dotato di tecnica. Diventa una mezzala a testa alta, alla ricerca dello spazio. Smarcamento, visione della palla, lettura dei passaggi, tanta roba in questo giocatore che cambia la dinamica di corsa, in fase di possesso da quinto lo vedi entrare dentro il campo, da mezzala lo vedi andare sull’esterno”.
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