Il centrocampista del Catania Francesco Lodi, ospite della trasmissione ‘Corner’ su Telecolor, tra presente, passato e futuro. Riportiamo le dichiarazioni più significative del capitano rossazzurro:
“Ero tranquillo domenica, ho preso la palla, mi sono messo a guardare un pò l’atmosfera sugli spalti. Percepivo un pochino di ansia nei tifosi perchè era l’ultimo tiro. Ma io ero talmente tranquillo e concentrato, già avevo deciso come e dove tirare il rigore. Aspettavo solo che l’arbitro mi chiamasse per posizionare il pallone sul dischetto. E’ andata bene. Questo gol ci ha permesso di vincere l’ennesima partita in casa, avvicinandoci ancora di più ad un traguardo che per me è molto importante”.
“Ho tutti ben impressi nella mente i gol realizzati con la maglia del Catania, ogni gol ha un ricordo particolare per me. Ma sicuramente la rete di Ragusa e quella di domenica scorsa costituiscono dei ricordi molto forti perchè, nel primo caso, fu l’esordio in campionato del nuovo Catania – su un campo in cui l’erba non era altissima, di più – mentre domenica siamo quasi arrivati al raggiungimento della vittoria della Serie D, che è sempre difficile. Ricordo, inoltre, la rete del 2-2 segnata al 95′ a Torino contro la Juve segnai al 95′. Anche in questo caso il gol è arrivato a tempo scaduto: fu un punto salvezza in A, stavolta tre punti fondamentali in chiave promozione”.
“Siamo stati stati scelti come uomini per dare un’impronta in primis comportamentale, trasmettendo certi atteggiamenti con tante figure di spessore nella dirigenza e nello staff, con giocatori che già conoscevamo. Penso a Rizzo e Russotto. Pian piano si è creato un grande gruppo che stesse bene insieme. Gli under possono giocare anche in categorie superiori perchè hanno la testa per farlo, hanno un futuro importante. Siamo stati scelti per vincere, perchè Catania merita grandi palcoscenici”.
“Sarà una settimana lenta, dolce, vogliamo gustarcela fino in fondo. Questo non signiifica non fare le cose per bene, ma stare concentrati tutti i giorni come abbiamo sempre fatto tutto l’anno. Non vediamo l’ora che arrivi domenica. Io vivo qui da 12 anni, conosco un pò le persone di Catania. Quando tu sei sincero e dici le cose come stanno, il catanese ti apprezza molto di più. La notizia del Paternò vittorioso a Locri mi era arrivata tramite Rizzo, mi ha chiamato dalla panchina dicendomi di spingere ancora di più. Ho riferito ai ragazzi il messaggio, sottolineando: «Mancano 5 minuti più recupero, il gol lo troviamo perchè se restiamo concentrati fino all’ultimo ci può capitare qualcosa». Ma il nostro obiettivo era comunque di vincere a prescindere dal risultato di Locri, volevamo continuare la striscia di vittorie, non ci vorremo fermare anche dopo la promozione perchè il nostro intento è quello di costruire una mentalità vincente che rimanga nel DNA del Catania. Chiunque verrà deve capire che le vittorie si costruiscono in settimana e vincere ti fa lavorare bene, ti fa stare bene, ti fortifica”.
“Nella mia carriera sono sempre andato in sofferenza nel periodo compreso tra novembre, dicembre e gennaio perchè poi arrivano campi pesanti, stanchezza, anche quest’anno è stato così per me. Ma non è un alibi, giocare a Catania dà tanto. E’ stato un momento che mi ha permesso di ricaricare mentalmente e fisicamente. Mi ero prefissato di arrivare alla sosta e di ricaricarmi, sapevo che dal momento in cui ripartiva il campionato dovevo dare una mano ancora più importante ai compagni. E sapevo che la seconda parte del campionato fosse molto differente dalla prima perchè poi incontri squadre che cercano punti salvezza, non ti fanno giocare, ti ostacolano tra palloni sgonfi ed erba alta. Quindi dovevo ripartire più forte e con l’aiuto dei miei compagni questo è successo, sono molto contento”.
“Il presidente con tutto il suo staff è persona molto seria, ambiziosa, preferisce i fatti alle parole e lo sta dimostrando. Il presidente tiene tanto a cuore le sorti del Catania, ha fatto un investimento importante, si è dotato di persone capaci con una spiccata cultura e mentalità del lavoro e questi sono i risultati. Siamo all’inizio, non bisogna lasciarcelo sfuggire perchè vuole regalare tantissimo al Catania ed alla città di Catania”.
“La gara playoff col Siena? Se quella palla fosse entrata credo che la città ci avrebbe potuto spingere verso la Serie B, ed io penso che il Catania potesse evitare il fallimento perchè poi in Serie B nascono altri meccanismi. Le cose si potevano sistemare, negli anni successivi si è cercato di curare un malato sempre più grave. C’era la terapia per tirarsi subito fuori, non è stato possibile ed in quegli anni ho pianto di delusione. Non ho vergogna quando escono le lacrime, siamo esseri umani. Io adesso vorrei piangere di gioia perchè ho dato troppe lacrime in quegli anni. Ricordo anche l’arbitraggio indecente del sig. Sozza in quel Catania-Trapani, tante espulsioni in una semifinale playoff non li ho mai visti, anche gente senza aver commesso falli veniva buttata fuori. Quello che è stato è stato, adesso c’è un presente da scrivere ed un futuro che mi auguro per il Catania e Catania sia molto importante“.
“Il mio futuro? Fin quando il mio corpo, le mie gambe e la mia testa continuano a dirmi di andare avanti, continuo. E’ la cosa più bella giocare a pallone, io sono innamorato del pallone e del calcio, mi piace stare insieme ai compagni. Fino a quando c’è questa voglia, mi auguro che mi sia data la possibilità di proseguire. Vedremo cosa succederà”.
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