“Ieri il Catania è tornato in C imponendosi anche al centro dell’isola: dodicesima vittoria di fila, 24/esima in campionato”, riporta il quotidiano La Sicilia che sottolinea la corsa di Sarao verso i tifosi in occasione del momentaneo 0-1: è stato “l’avvio di un tripudio che era cominciato già due ore prima sulle tribune con sventolio di bandiere e cori di incoraggiamento per Lodi e compagni”.
Poi, l’imprevisto pareggio su rigore di Chris Gueye “che esulta tenendo l’orecchio sotto i tifosi del Catania e davanti alla panchina avversaria. I tifosi non gradiscono e nasce un mezzo parapiglia in campo. Poi, tardivamente, il centravanti si scusa dopo aver fatto eccessivamente il protagonista”. Nella ripresa, dopo l’espulsione del catanese Petrella, il Catania si riporta in vantaggio con Palermo che “sfrutta una combinazione Boccia-Russotto deviando di testa la palla dove Scuffia non arriva. ‘Alè Vulcano’ canta il pubblico in delirio”.
Successivamente Jefferson cala il tris ed arriva la quaterna di Vitale. “Tutti attorno a Sarno, in stampelle ai bordi del campo – si legge – e gli abbracci di tutto il gruppo e di Lodi sono da brividi. Ferraro resta quasi impassibile, Zeoli, cuore rossazzurro di vecchio stampo, si lancia per abbracciare i suoi giocatori. Gli ultimi dieci minuti sono un susseguirsi di emozioni ed esultanze ai bordi del campo. Il Catania continua a pressare e quando entra Giovinco per Lodi tutti si alzano in piedi”. Un omaggio nei confronti di quest’ultimo, “che ha voluto fortemente vivere questo momento al servizio del Catania”.
Finisce la gara “con Ferraro a saltare con i tifosi, anche un condottiero come Marco Biagianti esulta commosso come un ragazzino. L’invasione di campo è il naturale epilogo di un campionato che verrà ricordato per anni e anni”. Oggi è festa, “il domani è già una certezza. Il Catania è tornato e la città ora piange, ma adesso solo di gioia”.
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