Ha vissuto quattro anni indimenticabili, la città gli dimostra ancora un amore incredibile. Adrian Ricchiuti mantiene un legame forte con Catania e, naturalmente, è felice per la vittoria del campionato di Serie D:
“Sono molto felice che il Catania abbia vinto. Non è mai facile, credetemi. La squadra è di alto profilo, ma non era scontato nulla. Ferraro ha gestito con grande professionalità il gruppo. Stagione straordinaria, giusto coronamento di una rinascita iniziata in estate. Aver vinto in anticipo offre al club la possibilità di organizzare bene il prossimo anno”, le parole di Ricchiuti al quotidiano La Sicilia.
“C’è grande entusiasmo in città, si possono fare grandi cose ed è giusto riprovare a vincere anche in C, non abbassando la guardia. Il Catania merita di ritornare presto in B, la città ha fame di calcio e lo ha dimostrato la partecipazione in massa dei tifosi sui campi di terra della D. Inoltre il Catania ha fatto puntare i riflettori verso luoghi che non avranno mai più così tanta gente sugli spalti, come in questa stagione”.
“E’ stato un bene ripartire dalla gente di Catania. Serve attaccamento alla maglia, ragazzi che sanno cosa vuol dire giocare con quei colori addosso. Aggiungo anche Marcolino Biagianti. Cosa serve per vincere subito in C? Una base c’è già, ad esempio Litteri – che per infortunio ha giocato poco – in C è uno che può fare la differenza. Per vincere ancora serve qualche aggiustamento. La C è un bagno di sangue, soprattutto il girone sud che è il più complicato di tutti. Giocare a Catania non è facile, bisogna scegliere gli uomini prima che i calciatori. Scegliere giocatori abituati a giocare a certi livelli. Catania è una piazza calorosa, non tutti riescono a gestire certe pressioni”.
“Pelligra? Penso abbia voglia di investire con grandi somme, ma non credo sia felice di buttare via soldi. Per questo farà di tutto per andare via in fretta anche dalla C, essendo un campionato solo a perdere. Il vantaggio di fare calcio a Catania è che hai la forza di migliaia di abbonati, c’è un potenziale enorme. Grella? Parla poco ma lascia sempre il segno, lavora sensa sosta. E poi ha vinto subito…”.
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