LA SICILIA – Pelligra: “Questo club diventerà una realtà di respiro europeo. Su festa promozione, stadio, centro sportivo…”

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foto Catania SSD

Intervista concessa dal presidente Ross Pelligra al quotidiano La Sicilia, parlando a 360 gradi del Catania e dei progetti futuri del club:

“Mi sento catanese, mi avete accolto con grande affetto, quando la domenica osservo curve e tribune sono contento. Questo è il frutto del lavoro di uno staff dirigenziale scelto in modo minuzioso per vincere, per costruire qualcosa nel tempo. Si vince anche grazie al cuore di ogni tesserato, all’attaccamento alla maglia, che poi è lo stesso legame che si è formato con i tifosi”.

“Ora pensiamo alla gara di domenica, poi organizzeremo una grande festa. Sarà coinvolta tutta la città, quartiere per quartiere e anche i centri vicini. Sono invitati tutti coloro che hanno a cuore il Catania. Mi inorgoglisce la presenza di famiglie intere allo stadio. Il ragazzo invita i genitori, porta allo stadio i nonni, la fidanzata. Si crea una fidelizzazione che fa bene all’ambiente. Coinvolgere tanti giovani è stato sempre un nostro punto fermo”.              

“Nesima? Stiamo elaborando le nostre idee ma dobbiamo confrontarci con la città, con il sindaco che verrà. Non vogliamo ‘disturbare’ o ‘turbare’ l’attività degli amministratori, ma creare spazi di aggregazione. Valutiamo uno spazio di 150mila metri quadrati. Servono tempi non brevi. Avevo anche immaginato otto-dieci campi per fare allenare i giovani di tante fasce d’età. Torre del Grifo? Vorrei creare aggregazione in città. Per arrivare al Village occorre tempo. Poi il Village è in mano ai curatori. Dobbiamo discutere. Vedremo”.

“Stadio? Il ‘Massimino’ resterà la casa del Catania, la storia va rispettata onorando sempre il lavoro di Angelo Massimino. Ma se vogliamo essere una squadra internazionale, quando andremo in Serie A, è necessario che l’impianto contenga tutti ma proprio tutti i tifosi, ampliando la capienza. Noi siamo disposto a investire ma serve una partecipazione collettiva, di tutta la città, dei quartieri. Dobbiamo essere una cosa sola. Tutti uniti e allineati. Si potrebbe anche pensare di contenere 40mila persone. Voglio fare di questo club una realtà di respiro europeo”.

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