L’attaccante brasiliano Jefferson, attuale migliore finalizzatore della manovra del Catania, rimarca la forza del gruppo come chiave dei successi stagionali rossazzurri. Queste le sue parole ai microfoni di Telecolor:
“C’era un pò più di adrenalina prima di scendere in campo a Caltanissetta rispetto ad altre partite perché quello rappresentava il momento clou della stagione. Sul pullman scoperto ho sentito cose che non avvertivo da tempo, bambini, signori, gente di tutte le età che camminavano al fianco del pullman. Da un bel po’ non vedevo nella mia carriera scene del genere”.
“I catanesi del gruppo? Sono stati portatori di un messaggio della città all’indirizzo nostro che arrivavamo a Catania per la prima volta. Rapisarda, Palermo, Di Grazia, Litteri, ma anche Russotto e Lodi – che avevano già giocato qui -, chiaramente sentono la piazza in modo diverso. Io percepisco tanto affetto dai catanesi ma per loro è qualcosa di diverso, hanno anche le famiglie che vivono qui. Rapisarda piangeva. Sono cose belle da vedere”.
“Il gruppo ha fatto la differenza. Da calciatore non è mai semplice mettere insieme tante teste. Tutti quanti, dal mister ai calciatori, siamo stati bravi a capire i momenti della stagione restando uniti. Con la giusta mentalità, rispettando il collettivo. Consapevoli che anche partendo dalla panchina bisogna dare il massimo perché abbiamo tanti potenziali titolari e vogliamo vincere più partite possibili, compresa la poule scudetto. Stabilendo magari anche altri record. Nessuno di noi abbassa il livello perchè c’è una sana competizione all’interno del gruppo”.
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