Mister Giovanni Ferraro ha affrontato vari temi, nel corso della trasmissione ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’, su Globus Television. Riportiamo di seguito un estratto delle dichiarazioni di Ferraro, ospite in studio:
“Il Catania deve preoccuparsi esclusivamente di se stesso, se gioca da Catania. Ci siamo imposti anche in una trasferta difficile, a Sant’Agata di Militello. Quando ragioni sempre sulla necessità di vincere, devi confermare di possedere grandi motivazioni e applicazioni. Questo è l’indirizzo della società, che non ci fa mancare niente, lavorando con uno staff di livello, uomini di calcio e professionisti che hanno sostenuto un grande lavoro dall’inizio del ritiro estivo. Squadre come Vibonese, Lamezia e Trapani pensavano che avrebbero potuto approfittare di qualche inciampo del Catania in questo campionato, invece siamo stati bravi anche nella gestione delle difficoltà. Ci godiamo questo momento, continuando a trascinare il nostro pubblico, regalando ai tifosi sorrisi per le prestazioni e le vittorie”.
“Probabilmente quando si faceva il nome di Ferraro all’inizio, non faceva abbastanza rumore. Io, però, dico sempre che sono i risultati a giudicare l’operato di noi allenatori. Mi sono fatto conoscere insieme a tutto lo staff attraverso il lavoro quotidiano. L’esperienza di Catania mi ha permesso di conoscere tante sfumature e soltanto mantenendo alta la concentrazione e la lucidità per 24 ore al giorno potevamo acquisire questi i risultati, cercando di essere quanto più lucidi possibili la domenica. Non avevo mai allenato una squadra così importante come il Catania. Questa la considero un’esperienza formativa che mi ha fatto crescere come uomo e allenatore“.
“Quando ricevetti la chiamata del Catania, in estate, io sarei dovuto andare in vacanza ma non lo feci. Il 26 luglio il direttore Laneri mi venne a prendere in aeroporto. Facemmo una bella chiacchierata prima di raggiungere l’albergo, dove poi abbiamo avuto un collouio importante con Grella. «Mister, noi ti paghiamo per fare delle scelte». Questa frase pronunciata da Grella, per chi mastica calcio significa tutto. Probabilmente gli feci una buona impressione, Laneri invece mi conobbe quando lui lavorava a Siracusa ed io a Vico. Sapevamo che avremmo potuto fare grandi cose, ma mettere insieme tanti uomini formando un gruppo non era facile. Devi portare avanti un’idea di lavoro, costruirla nel tempo. La squadra era in costruzione continua, Under e Over. De Luca non conosceva neanche la regola degli Under in C”.
“Se sogno un futuro in Serie A? Sottil e Italiano sono passati da Laneri, questo può essere di buon auspicio, per cui sognare non costa nulla. Saranno la carriera ed i risultati a parlare, ed è sempre importante che la società sia chiara nell’esposizione dei programmi. Al d là del fatto che io resti a Catania o meno, le emozioni che mi hanno regalato la città, il Presidente e il Direttore le porterò con me per tutta la vita. Vedremo un pò più in là cosa succederà, troppo prematuro adesso parlare di futuro. Catania è una città viva, allora bisogna essere vivi, affrontare tutto con caparbietà, umiltà e grandi sacrifici”.
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