ESCLUSIVA – Pagliara: “Lavoro encomiabile di Pelligra, oltre le aspettative”

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Archiviata la vittoria del campionato, il Catania sta pensando al futuro. I rossazzurri sono attesi sul palcoscenico della Serie C, nuovamente tra i professionisti dopo un anno che potrebbe essere definito di “ricostruzione” e “rodaggio”. Per parlare del club etneo, delle analisi sul campionato in corso e sulle prospettive future abbiamo interpellato l’esperto dirigente sportivo, Fabio Pagliara.

Catania è ripartita, calcisticamente parlando, con una stagione esaltante. Si aspettava all’inizio del campionato un simile exploit in Serie D?
“In realtà me lo aspettavo, ma soprattutto lo speravo molto. Devo essere sincero, ero sicuro che si sarebbe centrata la promozione anche se non immaginavo sarebbe arrivata con questo enorme margine di anticipo. Questo è quello che doveva accadere e va fatto un grande plauso alla società che si è data subito una programmazione e ha lavorato con stile. Dunque un grande inizio e un exploit che ci aspettavamo ma superiore anche alla più rosea previsione. Aggiungerei che mi aspettavo da parte della tifoseria questo grande amore, questa conferma che tutto quello che negli anni abbiamo sempre detto sulle straordinarie opportunità di Catania sono effettivamente concrete e non solo parole”.

Vincere in Serie D era un obbligo, farlo in C sarà una necessità per non impelagarsi nelle sabbie mobili di questa categoria. Crede nel doppio salto immediato e all’approdo in cadetteria? Grandi conferme in organico o un rinnovamento per affrontare al meglio la terza serie?
“Credo che una realtà come Catania nasce ovviamente nell’assoluta speranza e con la grande volontà di fare il doppio salto. È una città, l’ho sempre detto ma lo dicono tutti, anche chi ne capisce molto più di me, che merita la Serie A. Quindi da questo punto di vista è chiaro che la squadra sarà costruita, io penso e mi auguro, per tentare subito il salto e non rimanere impelagati in una categoria molto complessa e costosa. A maggior ragione si deve programmare con attenzione e con le giuste tempistiche, ma credo che sull’onda dell’entusiasmo si debba assolutamente pensare in grande. Sulla parte tecnica non intervengo perché credo che da questo punto di vista chi gestisce il Catania ha grande competenza come Marco Biagianti e Vincenzo Grella che sapranno scegliere nel modo migliore. La Serie C è complessa, sicuramente sarà allestita una squadra fortemente competitiva e speriamo che con l’aiuto della città si riesca subito a ritornare in B, il minimo e la vera base da cui deve partire Catania”.

Pelligra ha sin dalle prime battute dimostrato di saperci fare, di essere un businessman. Sta cercando di portare avanti a Catania un modo moderno di fare impresa. È l’imprenditore di cui la città aveva bisogno?
“Io credo che stia operando con grande intelligenza e saggezza: sa il fatto suo. Dall’Australia non era facile proiettarsi al modello italiano, lo sta facendo nel modo più giusto. Noto il senso di concretezza e vedo assoluta serietà. Ci ha fatto capire in poco tempo quanto le cose normali siano belle: ha mantenuto gli impegni presi fino ad ora, c’è la capacità di programmare ma anche di vedere le cose nella maniera corretta. Mi auguro che sia un modello non soltanto per il calcio ma per la città: è proprio un grande acquisto per la città”.

Parliamo anche di azionariato popolare. Lei era un fautore di questo modello. Mesi fa è nata l’associazione Catania Rossazzurra, di cui lei fa parte, e se ne parlava. Crede ancora nella possibilità di proporre questo modello per una quota simbolica?
“Catania Rossassurra come dice sempre bene il nostro presidente, l’avvocato Ingrassia, in realtà nasce per supportare il Catania e aiutarlo a essere sempre più parte integrante del tessuto sociale. Quindi si lega ad un aspetto non economico ma sociale e credo che il lavoro che il gruppo sta facendo in questa direzione è estremamente lodevole. Questa proprietà non ha necessità di un azionariato popolare. Io ho sempre pensato che possa essere una strada. Siamo stati fortunati: abbiamo trovato una soluzione con un grande imprenditore e va bene così. Non credo che in questo momento ci possa essere all’ordine del giorno anche una piccola quota simbolica”.

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