Il Catania dopo la festa si prepara a terminare nel migliore dei modi il campionato di Serie D e comincia a pensare al futuro. Stagione da record per i rossazzurri e ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com è intervenuto per parlare di quest’annata esaltante Angelo Busetta, ex allenatore etneo e figura calcistica storica per la città del vulcano, disquisendo di presente, passato e futuro.
Mister, ritiene che l’ossatura di questa squadra possa essere confermata anche per il prossimo campionato di Serie C?
“L’ossatura che fondamentalmente è lo scheletro: l’asse portante dovrebbe essere riconfermato. Racconto un paradosso. Quando ho allenato l’Acireale, portandolo dalla Serie D alla C ho cambiato soltanto 3 pezzi e questi poi sono saliti dalla C2 alla C1. Dunque significa che solitamente non bisogna squinternare l’ossatura della squadra e serve agire con molta intelligenza. Sotto questo profilo penso che Laneri sia all’altezza della situazione, ci siamo sentiti addirittura stamattina”.
Mister Ferraro ha raggiunto e superato un suo record di vittorie consecutive in rossazzurro. Un suo parere sulla stagione dell’allenatore che ha saputo gestire una squadra forte e piena di prime donne per la categoria.
“La forza di un tecnico sta proprio in questo. Se tu hai una struttura portante forte quello che conta è la gestione, perché tanti galli in un pollaio spesso fanno a ‘cazzotti’. Quindi l’intelligenza del tecnico sta proprio nella capacità di amalgamare il gruppo rispettando le personalità di ognuno e facendo di queste personalità un gruppo fondamentale”.
La promozione di quest’anno è la prima dopo quella del 2006 che condusse il Catania in Serie A. Secondo lei ci sono i margini per vedere un altro lungo ciclo vincente sotto l’Etna?
“Io credo che la struttura portante, quella della società, sia molto forte. C’è un entusiasmo particolare. Siccome la struttura è forte, perché il presidente è uno che sa il fatto suo e collabora con personaggi come Grella, Laneri e anche componenti che in passato hanno vestito la maglia, si prospetta un futuro roseo, carico di cose importanti. La gente ha voglia di calcio a Catania, non mentiamo. La gente vive per il calcio a Catania perché assistere a una partita di Serie D con 15/16mila spettatori fa impressione pensando addirittura alle presenze dei tifosi di alcune squadre di Serie A, dunque è tutto dire!”.
Quali sono i calciatori che quest’anno l’hanno convinta di più e quali invece quelli da cui si aspetta un finale in crescendo.
“Non vorrei essere un po’ pesante e dire male di qualcuno. Credo che fondamentalmente in avanti manca qualcosa, soprattutto in chiave centrale, comunque il Catania ha segnato con tutti. Hanno partecipato tutti. Inoltre mister Ferraro pescando dalla panchina ha risolto parecchi problemi, perché tante volte in gare che non si riuscivano a sbloccare l’ingresso dei subentrati ha fatto la differenza, è la forza del gruppo. La Serie C, però, è tutta un’altra cosa: è un campionato particolare, amorfo, terribile. Io l’ho fatto e so che tipo di campionato si tratta. Tante volte non vale avere dei buoni giocatori, ma bisogna avere calciatori di temperamento perché giochi in campi dove la forza è dettata da tanti fattori oltre a quello tecnico, non vale la classe bensì il carattere. Dunque questo è quello che si deve fare in società: prendere degli elementi che siano di categoria ma che siano dei vincenti, gente abituata a vincere”.
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