Ospite della trasmissione televisiva ‘Cataniamente’, su RSC TV e Video Regione in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com, l’esterno offensivo del Catania Marco Chiarella si sofferma sulle molteplici che riguardano la stagione da lui disputata fino a questo momento, il campionato della squadra rossazzurra e altro ancora:
“Mi ha fatto innamorare di Catania il calore della gente che ti avvolge e coinvolge in tutto e per tutto. Io quando scendo in campo riesco ad isolarmi, anche se ci sono 16mila spettatori sugli spalti non sento niente. Per questo motivo quando esulto mostro la mano all’orecchio. Per me è come se si giocasse a porte chiuse, mi isolo per mantenere sempre alta la concentrazione”.
“Non avevo mai visto un gruppo unito come quello del Catania, ci troviamo davvero in simbiosi. Le vittorie derivano proprio da questo, sappiamo tutti di far parte di una squadra importante nell’anno della rinascita dopo il fallimento. Sarno? Enzo sta passando un brutto periodo, sicuramente se dovessimo vincere a Sant’Agata di Militello dedicheremmo la vittoria a lui”.
“Il Sant’Agata? Le partite sono tutte difficili, poi il Sant’Agata sta attraversando un momento importante, viene da tanti risultati utili consecutivi. Partita simile a quella di Locri, si prepara da sola. E’ una frase fatta ma nella realtà è proprio così. Lottano per il secondo posto che gli dà possibilità di ripescaggio. Il campionato non è finito, ci sono squadre che vogliono salvarsi, altre che vogliono arrivare più in alto possibile”.
“La squadra biancazzurra è stata tra quelle che più ci ha messo in difficoltà . Paradossalmente anche la Mariglianese – pur essendo nei bassifondi della classifica – è stata una brutta gatta da pelare. Mi ha colpito molto lo spirito della Mariglianese che, cambiando allenatore, ha mutato identità . A conferma che nessuna gara può essere sottovalutata, ogni partita di questo campionato nasconde insidie”.
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