28 maggio 2006. Fu l’ultima volta che il popolo rossazzurro ha celebrato il Catania promosso in una categoria superiore. Una giornata da sogno, perchè si attendeva il ritorno nel grande calcio da più di vent’anni. Tanto, troppo tempo. Ci riuscì il Catania di Pasquale Marino, piegando le resistenze dell’Albinoleffe in uno stadio tappezzato di rosso e azzurro.
Da lì in poi, otto stagioni vissute nella massima categoria tra salvezze sudatissime, risultati indelebili, record di punti e sofferenze. Dal ‘piccolo Barcelona’ all’inizio del tracollo nel 2014. Tracollo sportivo e finanziario di una società che da modello di riferimento gestionale in Italia divenne un esempio pessimo da seguire. Fallendo ogni strategia di rilancio ed accumulando debiti fino all’epilogo dolorosissimo del fallimento nel 2022, causato dalla irresponsibilità di tante figure che si sono succedute nel tempo.
Il calcio alle pendici dell’Etna è ripartito in estate con la proprietà del Gruppo Pelligra che ha costituito il Catania SSD. Nuovo entusiasmo, progetto serio ed ambizioso. Club totalmente rifondato, una squadra che ha sviluppato un elevato senso d’appartenenza trascinata da catanesi ed ex rossazzurri pazzi d’amore per il Catania. Un organico di lusso per la Serie D, che ben presto ha meritato la fiducia della gente. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, percorrendo una strada tutta in discesa con vista sulla C.
Il Catania è lì, ad un passo dal salto diretto nel professionismo del calcio. Dove tutto ebbe una fine ci sarà un nuovo inizio. Ad un anno di distanza dalla sparizione del Calcio Catania e diciassette anni dopo l’ultima promozione, per i catanesi si avvicina il momento di riassaporare la vittoria di un campionato. Aspettando la matematica certezza.
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