Il centrocampo, si sa, è il reparto più importante all’interno di qualsiasi schieramento tattico. Abilità fisica e tecnica, velocità, capacità nel gioco aereo e nel concludere a rete per tentare la via del gol, precisione nel passaggio e visione di gioco, recupero di palloni tramite il ripiego in copertura e l’attuazione del pressing, inserimenti. Un bel mix di caratteristiche necessarie allo scopo di guidare la squadra, creando i giusti collegamenti tra i reparti di difesa e attacco.
Il Catania di mister Ferraro presenta un pò tutte queste peculiarità, facendo la differenza in un contesto di squadra produttivo ed efficace. Lodi rappresenta l’emblema di un centrocampo trascinato dalla leadership del regista di Frattamaggiore. Qualcuno, nel corso del girone d’andata, vedeva in Lodi un calciatore sulla via del tramonto. Il rettangolo verde, però, ha dimostrato come il Catania non possa fare a meno dei piedi buoni del sempreverde Ciccio, anche se per 45-60 minuti di gioco.
Il resto lo fa Rizzo, coprendo le spalle allo stesso Lodi, randellando in ogni zona del campo e, all’occorrenza, proponendosi in avanti. Senza dimenticare la freschezza atletica e la capacità ad inserirsi di Vitale: il baby 2004 conferma di essere maturo per una piazza non facile come quella etnea, possiede ancora ampi margini miglioramento. Marco Palermo è un altro elemento di esperienza, che assicura equilibrio nelle due fasi.
Evidentemente Ferraro ha trovato la quadratura del cerchio, vedendo volare il “suo” Catania con piglio deciso e autorità. Ma non è il momento di staccare la spina. Lodi e compagni devono continuare a premere sull’acceleratore per chiudere una volta per tutte il discorso promozione. Manca poco.
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