Dopo la vittoriosa doppia trasferta consecutiva in Calabria, il Catania proverà a raccogliere i tre punti anche contro la Mariglianese nel tentavo di ingranare la settima vittoria di fila. Troverà di fronte un avversario che farà tutto il possibile per provare a contrastare in qualche modo il Catania, facendo della corsa e della grinta le proprie armi, al di là del divario tecnico di assoluta evidenza. Al team etneo il compito di domare una formazione in fondo alla classifica ma che ha raccolto tre vittorie nelle ultime cinque partite, ultima delle quali al cospetto della Vibonese (2-0).
Cronologicamente parlando la compagine biancoceleste è stata costituita nel 1931 prima di essere rifondata nel 2004 (ripartendo dalla Terza Categoria) grazie al presidente Antonio Abete. Nel corso della propria quasi secolare storia, la squadra del comune di Marigliano (NA) ha militato pressoché in tutte le categorie dilettantistiche approdando però per la prima volta in Serie D soltanto nella passata stagione. Nonostante il ruolo di novizio il team campano non si è mai dato per vinto, lottando palla su palla e piazzandosi al 12ª posto finale nel Girone H con 47 punti conseguiti in 38 giornate, frutto di 13 vittorie, 8 pareggi e 17 sconfitte complessive.
Nel corso di questo campionato invece le cose non stanno andando nel migliore dei modi. La classifica parla chiaro: appena 14 punti raccolti in 22 partite frutto di sole tre vittorie, cinque pareggi e 14 sconfitte con 36 reti al passivo (terza peggior difesa del girone) e 15 all’attivo (peggiore attacco). Ma la squadra campana, che fino ad un paio di mesi fa pareva destinata a retrocedere senza speranze, ha dato segnali di ripresa raccogliendo 11 punti nelle ultime 10 gare, 8 in più del Ragusa nel medesimo periodo. E’ migliorata anche la tenuta difensiva, con 7 reti subite da quando è iniziato il girone di ritorno. Evidentemente lo scossone in società è servito a qualcosa.
Nuovo Consiglio d’Amministrazione, presidenza del club affidata a Federico De Girolamo, in panchina siede da qualche mese Pasquale Sena, vice allenatore nella precedente gestione di mister Felice Mollo. “Quello che non deve mancare è un atteggiamento costruttivo e grintoso sia da parte mia che da parte del gruppo. Consapevoli che le vittorie valgono sei punti. Dobbiamo avere il buon umore e poi dobbiamo provare ad alzare il ritmo per cercare di agguantare la salvezza. Ci stiamo credendo. Io ho sempre creduto in questo gruppo e continuerò a farlo ancora di più”, le parole di Sena all’indomani delle dimissioni presentate da Mollo a dicembre.
Una squadra tosta e orgogliosa, sulla base di queste caratteristiche essenziali la Mariglianese proverà a centrare la permanenza in D. La rosa è stata per certi aspetti rivoluzionata con elementi abituati a lottare in questa categoria e qualcuno che ha anche militato in C. In attacco gli innesti di Cacciottolo e Bacio Terracino hanno dato nuova linfa ed innalzato il tasso tecnico di una squadra che vede nel laterale italo-argentino Marcos Maydana (attuale migliore marcatore della Mariglianese con 4 gol) e nel difensore centrale Davide Monteleone, nati nel 1995 e con all’attivo diverse presenze anche in campionati professionistici, alcuni dei principali punti di forza.
Il centrocampista classe 2004 Luigi Fiorillo è un profilo interessante. Il difensore centrale ex Livorno Massimo Piscopo, classe ’89, assicura una certa esperienza al reparto arretrato. A Catania la squadra potrebbe essere schierata da Sena, il quale non ha nascosto la propria emozione nel preparare una trasferta così affascinante, secondo un 4-5-1, ma c’è pure l’opzione di una linea difensiva a tre uomini (che diventa a cinque in fase di non possesso). In ogni caso i leoni biancocelesti baderanno prima di tutto a non prenderle, provando ad impensierire il Catania attraverso veloci ripartenze.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***