Michele Spinella, Delegato UEFA, nel corso della trasmissione ‘Cataniamente’ a cura di RSC TV, su Video Regione, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com rilascia alcune dichiarazioni interessanti con riferimento alla denominazione sociale del club rossazzurrro. Spazio anche ad una riflessione sul futuro di due figure cardine, Francesco Lodi e Marco Biagianti:
“Il Catania recupererà parzialmente la sua vecchia denominazione. Dobbiamo fare riferimento alle NOIF, ci sono delle scadenze ben precise. La dirigenza del Catania SSD, entrando nell’alveo dei professionisti – ce lo auguriamo, lo diamo quasi per scontato – entro il 31 maggio dovrà provvedere innanzitutto, attraverso un rogito notarile, al cambiamento di denominazione e ragione sociale, passando da una società dilettantistica ad una società a responsabilità limitata, per poi individuare la ripartizione delle quote e riferirle alla proprietà di soggetti giuridici o fisici, avanzando una serie di documenti all’organismo federale per poter omologare la nuova denominazione sociale”.
“La denominazione rispetterà la volontà dei tifosi, contemperando la storicità del club con una giusta innovazione che coincida con il ritorno della società etnea nel professionismo. Sarà importante non farla coincidere con quelle che tra tutte le società affiliate alla Federcalcio possano avere una denominazione similare che generi confusione o una sorta di preclusione da parte degli organismi della FIGC. Ma così non sarà. Secondo me sarebbe provvisoria perchè poi, non appena la sezione fallimentare del Tribunale di Catania avrà definito l’iter del fallimento del vecchio Calcio Catania Spa, sarà messo all’asta il marchio, il brand di natura storico-federale, ed io ritengo che il nuovo club presieduto da Ross Pelligra sarà una parte interessata all’acquisizione di questo marchio. A quel punto, come è stato fatto in altri posti, verrebbe lanciato un sondaggio attraverso il sito istituzionale del club rossazzurro e lì saranno i tifosi di fede etnea a decidere quale sarà la denominazione recuperando la storicità del marchio”.
“Quale futuro per Francesco Lodi e Marco Biagianti? Dobbiamo avere ben chiare le chiavi di lettura che il management della società rossazzurra e della famiglia Pelligra dovranno prendere in considerazione nell’individuare la cifra, il budget da investire ma anche gli uomini, soprattutto. Biagianti e Lodi possono rappresentare il trait d’union tra la storicità del club rossazzurro, la modernità e l’esigenza di doversi riorganizzare, un ponte tra passato e presente. Questo passaggio è stato già posto in essere a Palermo, Reggio Calabria, Bari, dove per esempio nell’ambito meridionale si è ripartiti con grande slancio verso i campionati professionistici. E siccome la collocazione del Catania la dobbiamo quantomeno prospettare al campionato di Serie B, ritengo che dietro una scrivania con una funzione manageriale Lodi e Biagianti ci stanno sicuramente benissimo”.
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