12 su 12. Serie inarrestabile di successi interni per il Catania. I rossazzurri conoscono solamente la lingua della vittoria al “Massimino”. Piegate anche le resistenze della Mariglianese. Campani ultimi in classifica ma più volte, in settimana, abbiamo ricordato come queste partite nascondano le insidie principali. Nello specifico sfidando una compagine in lotta con la forza della disperazione per cercare punti salvezza, carica a mille nel tentativo di scrivere una pagina di storia a prescindere dall’esito della stagione.
Le motivazioni c’erano tutte in questa Mariglianese, assai determinata sin dalle battute iniziali e per nulla timorosa di affrontare uno squadrone davanti a oltre 16mila spettatori. Doveroso riconoscere i meriti di un avversario organizzato, ben capace di chiudersi e ripartire non disdegnando, a tratti, di giocare a viso aperto attraverso un 3-5-2 equilibrato. Giusto anche sottolineare, invece, in casa Catania la poca convinzione e lucidità nel primo tempo. Sviluppo di una manovra frenetica, calo di concentrazione denotato in occasione del gol di Maydana (molto bello, ma il giocatore è stato lasciato troppo libero di calciare) e di qualche ripartenza potenzialmente pericolosa concessa. Gli etnei sono stati colpiti a freddo, in maniera del tutto inaspettata, non riordinando subito le idee e rischiando persino di subire lo 0-2 con la traversa di Bacio. Il rigore fallito da Lodi prima dell’intervallo è l’emblema delle difficoltà incontrate.
Emergono, però, anche e soprattutto le virtù della squadra di Ferraro. Subito dopo l’intervallo, analogamente a quanto accaduto nella gara di fine 2022 contro il Trapani, il Catania è tornato in campo sicuro di ribaltare il risultato. Ad inizio ripresa Chiarella ha suonato la carica firmando la rete del pareggio. Poi ci hanno pensato Andrea Russotto, Marco Palermo e Vincenzo Sarno a cambiare registro. Prima il passaggio dal 4-3-3 ad un più offensivo 4-2-3-1, successivamente l’utilizzo di un 4-4-2 a garanzia di una maggiore copertura in mezzo al campo. Sapiente gestione dei cambi e lettura delle situazioni tattiche da parte di mister Ferraro.
Come sovente accade, i subentranti hanno impresso un ritmo diverso alla partita, decisivo. Palermo ha vivacizzato un centrocampo fino a quel momento statico e prevedibile. Russotto ha messo a ferro e fuoco la difesa ospite con continue iniziative ed accelerazioni, trovando sempre lo spazio giusto per impensierire i campani. Sarno ha battezzato il suo esordio nel 2023 trasformando il rigore decisivo nell’economia del match ed assicurando il giusto mix di qualità e tecnica. La retroguardia della Mariglianese ha così perso le certezze acquisite, costretta ad inchinarsi di fronte alla superiorità di un Catania capace di vincere con forza e carattere.
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