“La capacità di entrare e incidere. Badate, è un talento. Nessuno sorrida. Questo Catania sta dimostrando che chi entra in corso d’opera può risultare fondamentale. Ecco, la tanto citata importanza di avere una rosa così ampia”, riporta La Sicilia. “Poi, a fine stagione, potremo fare un calcolo e conoscere quanti punti sono arrivati dalla panca. Intanto, basta fermarsi e analizzare certi aspetti. Per esempio: a guardare la distinta vengono i brividi. Chi può permettersi il lusso di portare come second unit Palermo, Giovinco, Sarno, Litteri Russotto e Forchignone? Nessuno in D. E forse in pochi nei tre gironi di C”.
Ma a Catania, come ha detto Ferraro “ci sono 28 titolari, ed è vero – riporta il quotidiano -. Dunque vanno fatte delle scelte, e non è detto che utilizzare determinati giocatori a gara già iniziata non sia una scelta strategica predeterminata”. Russotto e Sarno “sono entrati e hanno cambiato il ritmo della gara. Invece Rizzo c’è quasi sempre dall’inizio e ieri ha disputato la solita gara di lotta in mezzo al campo. Pedina fondamentale nello scacchiere tattico di Ferraro”.
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