LA SICILIA – Lodi: “Perchè dovrei smettere? Catania, mi emozioni ogni giorno di più. La società ha tutto per fare grandi cose”

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Spazio al presente rossazzurro, al futuro ma anche un tuffo nel passato per Francesco Lodi. Il capitano del Catania concede un’intervista al quotidiano La Sicilia:

“Il pubblico ci emoziona ogni giorno di più, dopo Locri un tifoso mi ha incontrato in banca chiedendomi se avessi aperto una tabaccheria, dicendomi che distribuisco caramelle ai compagni. Era un complimento per gli assist. Quando parte il coro ‘la capolista se ne va’ mi issano e mi tengono perchè hanno paura che possa cadere, sono vecchietto (ironizza e sorride, ndr)”.

“Emerge la forza del gruppo e dello staff provando, lavorando e correggendo gli errori con una sintonia da non credere. Abbiamo creato una mentalità vincente in allenamento, una cosa che resta nel dna e si rinnoverà nella testa di chi rimarrà negli anni seguenti. In settimana si costruiscono le vittorie, la domenica diventa sempre una riconferma e giochiamo di squadra, osservando i video degli avversari studiamo in quale zona del campo potrebbero subire puntando anche sui calci da fermo, che fanno il 70 per cento della nostra forza”.     

“A Locri vittoria indiscutibile di forza, veemenza e determinazione nelle giocate. Siamo stati bravi a riemergere nel girone di ritorno dopo il richiamo di preparazione. Smettere? Sono il primo ad arrivare al campo, mi piace. Perchè devo smettere? Se fisico e testa non reggessero sarei il primo ad alzare la mano. In futuro mi piacerebbe fare il dirigente, bisognerà studiare ed effettuare un percorso specifico”.           

“Speravo in una chiamata del Catania in D, mi hanno cercato in tanti ma al Catania non puoi dire di no. Ho detto a tutti che avrei aspettato un cenno da Catania anche quando non si sapeva chi avrebbe prevalso nella gara competitiva per la ripartenza del calcio cittadino. Questa società ha tutto per fare grandi cose”.          

“Il mio passato? Si parlava di me in azzurro e in corsa per gli Europei ed ho un pò di amarezza, non rimpianti. Se avessi giocato in una squadra di prima fascia mi avrebbero portato, Catania meritava uno o più rappresentanti in azzurro ma giocherei mille volte qui piuttosto che altrove”.

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