L’ex rossazzurro Armando Pantanelli, ai microfoni della trasmissione ‘Sport Sicilia’, su Telecolor, commenta la stagione sin qui disputata dal Catania soffermandosi anche sull’aspetto societario e sulle ambizioni future del club. Fa anche un salto nel passato, ricordando l’ultima promozione dell’Elefante in Serie A:
“Il Catania ha rispettato i pronostici. Si pensava che potesse essere un campionato di vertice, magari non così semplice. Finora il Catania ha disputato un grandissimo campionato. Ho un ottimo giudizio di questo club, con persone al suo interno che parlano poco e fanno molti fatti. Nel calcio è fondamentale questo. Lo stesso Grella ha idee molto chiare, credo che porterà il Catania ad alti livelli. Sono venuti in una piazza che non conoscevano, non sapevano nemmeno come comportarsi all’inizio ma non hanno sbagliato praticamente nulla scegliendo un allenatore vincente per la categoria, un direttore come Laneri super preparato soprattutto in Serie D e C. Hanno dettato regole, non avendo avuto paura a mettere fuori giocatori importanti, hanno dato sensazione di solidità. Il pubblico ha risposto alla grande e si è visto, possono solo parlare bene di questa nuova società”.
“A Locri prova di carattere del Catania, dimostrando di essere nettamente più forte surclassando la seconda in classifica. La squadra di Ferraro ha messo la parola fine a questo campionato, ammazzandolo, nonostante manchino ancora dieci partite. Il Paternò? Sarà un classico testacoda domenica, deve lottare il Paternò per salvarsi. Non ha speso i soldi di altre squadre, forse un sesto o un settimo degli investimenti della Vibonese. A gennaio hanno cercato di dare una svolta, non avendo una situazione di classifica ottimale ma credo che possano riuscire a raggiungere l’obiettivo tranquillamente. Nuovo centro sportivo per il Catania? Pensare di avere, adesso, una casa come Torre del Grifo – che era davvero una struttura molto importante – è un pò prematuro. Una casa, però, bisogna averla. Un’area, un campo solo tuo in cui fare tra virgolette quello che vuoi. Per lo sviluppo dell’attività del settore giovanile, ovviamente, il Catania avrà bisogno di molti più campi“.
“La promozione del 2006? Sono sempre emozioni grandissime rivedendo quelle immagini. Avevamo una grandissima rosa, in B. Contro l’Albinoleffe non ho mai pensato di non potere vincere. Nonostante il loro pareggio ero super fiducioso che l’avremmo portata a casa e così è stato, anche perchè la promozione il Catania l’aveva meritata per quanto fatto nell’arco della stagione. Anzi, potevamo chiudere anche prima il discorso ma siamo stati sfortunati in alcune gare, penso a Modena dove perdemmo 2-1 con un calciatore in più. Il Torino ci mise un pò di fiato sul collo però meritavamo la A e l’abbiamo raggiunta alla grande. Sono sicuro che, il giorno in cui il Catania avrà la matematica promozione in C, sarà presente lo stesso pubblico con lo stesso calore di Catania-Albinoleffe. Sono cicli, prima o poi torna tutto. Adesso conta arrivare prima possibile in C e poi penseremo alla prossima stagione che, sicuramente, non sarà così semplice come ques’anno. La C è un campioanto molto particolare, credo che il Bari insegni, avendo impiegato anni per risalire. Bisogna spendere in modo oculato e mirato. Ma ho fiducia in questa società, sanno cosa vogliono ed hanno possibilità economiche. Un ottimo mix”.
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