Un ricordo splendido, quello dell’esperienza catanese. Giuseppe Baronchelli lo custodisce gelosamente, parlandone ai microfoni di Telecolor. Impossibile dimenticare la vittoriosa finale playoff di Taranto ed ogni momento trascorso a Catania. Riportiamo di seguito le dichiarazioni dell’ex difensore rossazzurro:
“Professionalmente parlando, Catania è stata l’esperienza più bella della mia carriera. Non solo per i risultati ottenuti ma soprattutto per il gruppo che eravamo. Sottolineo la stima reciproca che c’è ancora tra me, Michele Zeoli e quel gruppo. Questo viene prima di tutto. Avevamo un gruppo abbastanza coeso e solido. Non esistevano WhatsApp e robe del genere, spesso la sera ci si trovava nello stesso ristorante senza organizzare e programmare niente. Anche quando non c’era l’obbligo di stare insieme a cena, ci si vedeva a casa di Zeoli con Piloni, pure per mangiare semplicemente un panino. L’importante era stare insieme, qualsiasi scusa era buona per condividere le nostre problematiche e situazioni. Abbiamo instaurato un grande rapporto umano e ancora oggi è così, al di là delle finale di Taranto, comunque quei due anni e mezzo a Catania sono stati professionalmente i più soddisfacenti per me. Sono nato a Brescia ma, l’ho sempre detto, nellle mie vene scorre sangue rossazzurro e mi sento sicuramente più catanese”.
“Taranto-Catania? C’era Michele Zeoli al mio fianco, prima di effettuare il riscaldamento gli dissi «Michi, hanno scritto ‘Serie B’ sul campo, abbiamo già vinto. Ci stanno festeggiando». Quella scritta diede alla nostra squadra una spinta positiva. Era la nostra forza vedere sempre le cose positive pur nella negatività. Al rientro a Catania, il piazzale dell’aeroporto era completamente pieno di tifosi. Siamo stati un’ora e mezza sull’aereo senza poter scendere, allo stadio invece ci aspettavano in 20mila, a tarda notte. Raccontare tutto questo oggi mette i brividi”.
“Le leghe inferiori servono per costruire uomini prima che calciatori, non dobbiamo mai dimenticarlo. Allora riuscimmo a riportare Catania nel calcio che conta. Fu un trampolino di lancio per i passaggi successivi, fino ad arrivare ai gesti tecnici di Mascara e altri giocatori di livello che portarono il Catania a ridosso dell’Europa. Ripeto, la nostra squadra rappresentò un trampolino di lancio per il Catania del futuro. Mi auguro che il gruppo attuale lo sia per i prossimi 50 anni”.
“Il Catania di Pelligra? Ripartire con una società nuova ad agosto, formare un gruppo così e vincere un campionato – toccando ferro – producendo questi risultati non è per nulla scontato, nè dovuto. Complimenti a Zeoli, al gruppo di lavoro, alla società, all’allenatore e a chi sta dietro le quinte perchè vincere questi campionati non è facile. La società ha in mente altri traguardi da raggiungere, ma il percorso passa anche da questi momenti. Ed il percorso finora è stato davvero fenomenale”.
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