L’impianto sportivo sarebbe dovuto sorgere a Librino
Antonino Pulvirenti illustrò il progetto, poi non concretizzatosi, per la realizzazione di un nuovo stadio ai piedi dell’Etna (successivamente morì sul nascere un secondo progetto di questo tipo, ndr). Queste le parole rilasciate a mezzo stampa il 17 febbraio 2012 dall’allora Presidente del Catania:
“Per noi si tratta di un investimento da 80-100 milioni. La nostra idea per la realizzazione del nuovo impianto, che dovrebbe sorgere a Librino prevede un project financing con il coinvolgimento delle strutture pubbliche: la stessa area ospiterebbe infatti anche il nuovo centro direzionale del Comune. Sul piano progettuale c’è piena compatibilità. I tecnici del Comune dovranno adesso lavorare sull’ipotesi di compatibilità finanziaria. Se tutto dovesse procedere per il meglio, presto potremmo compiere passi concreti. Nei piani della politica locale c’era già la realizzazione di un centro direzionale e questa soluzione consentirebbe anche alle casse pubbliche di risparmiare sugli affitti”.
“Qualora il progetto andasse in porto – aggiunse Pulvirenti – sarebbero soddisfatte tre importanti categorie di esigenze: il Catania, il Comune ed il quartiere, per il quale peraltro è prevista la predisposizione di una rete viaria importante con la metropolitana, essenziale per servire uno stadio moderno e funzionale. Non sarà quindi una cattedrale nel deserto, ma una struttura viva 7 giorni su 7, e se la Provincia dovesse raccogliere l’invito ci sarebbe lo spazio anche per le nuove scuole da costruire secondo note necessità programmatiche. Lo stadio sorgerebbe in località San Teodoro ed avrebbe una capienza di 30-35 mila posti, tutti al coperto. La caratteristica della nostra idea è proprio quella di abbinare le esigenze sportive e quelle della collettività: non pensiamo ad esercizi commerciali nè ad edilizia residenziale”.
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