Tutto pronto o quasi per la ripresa del campionato di Serie D. Al giro di boa il girone I ci ha già dato diversi spunti e raccontato che il Catania ha praticamente disputato un torneo a sé. Fa poca differenza, ma – ovviamente – va tenuto in conto, che nelle ultime giornate prima della pausa ci sia stata una flessione: in realtà la squadra costruita dalla dirigenza rossazzurra in estate è davvero troppo forte per questa Serie D. Ogni altro commento sarebbe superfluo.
Ci ritroviamo a commentare un campionato in cui le società – e non tutte ovviamente hanno potenzialità economiche adatte a competere ad altri livelli pur essendo encomiabile l’impegno profuso e il dispendio di risorse per le comunità rappresentate – che lottano per il raggiungimento degli obiettivi stagionali devono al contempo convivere con la crisi economica, con difficoltà logistiche e con una dimensione dilettantistica che fa da cornice.
Questo non vale da offesa, c’è grande dignità nel lavoro profuso di tutte le realtà che fanno parte del girone, ma chiaramente la differenza rispetto a chi approccia da professionista e vuole vincere il campionato è palese.
In alcuni momenti, paradossalmente, tanta differenza in campo però non si è vista: chi ha affrontato il Catania lo ha fatto con la consapevolezza di vivere una domenica particolare, ha dato tutto per fare bella figura. Poi diciamocelo altrettanto francamente: qualche bella realtà in questo campionato c’è, basti pensare ad esempio al Città di Sant’Agata, compagine brillantemente allenata e composta da giovani ragazzi determinati. In un mix di carica agonistica e spumeggiante entusiasmo, il gap tecnico a volte riesce ad eclissarsi.
Poche sono le difese realmente impermeabili, in alcuni frangenti il quartetto rossazzurro ha manifestato davvero una superiorità disarmante rispetto ai pari ruolo avversari. In attacco invece molte squadre, anche riuscendo a sfruttare gli errori che come detto fioccano, riescono a timbrare il cartellino con regolarità.
Calarsi nella categoria era importante proprio per questo, per brandire al meglio l’arma della garra e metterla in campo, obiettivo per larga parte riuscito nel cinismo e nella forza dei singoli principalmente. Adesso il Catania è atteso alla prova di maturità e all’affermazione ancora più marcata della propria forza contro qualsiasi avversario.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***