A MENTE FREDDA: l’analisi del match disputato dal Catania contro il San Luca

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foto Facebook Catania SSD

Matura il primo trionfo esterno del 2023. Dopo qualche mese di digiuno lontano dal “Massimino”, ecco il Catania tornare a vincere fuori casa. Rispetto alla settimana precedente, gioco poco spettacolare ma squadra molto pratica, cinica e pragmatica. Qualche errore in fase di costruzione del gioco, difesa quasi perfetta che ha commesso una leggerezza in occasione dell’1-1 di Fiumara dove nessuno è andato in pressione sul tiratore giallorosso e Bethers si è fatto sorprendere. Per il resto il Catania ha sempre dato l’impressione di avere il controllo della gara, sapendo anche soffrire al cospetto di un avversario mai rinunciatario, aggressivo e che nella ripresa ha ripreso coraggio, approfittando dell’atteggiamento tattico di un Catania abbassatosi troppo provando a colpire in contropiede.

Felice il rientro in campo di Mattia Vitale. Nel pre partita il vice presidente Vincenzo Grella aveva preannunciato che avrebbe disputando una grande partita ed è stato profetico, siglando peraltro un gol di pregevole fattura. Il ragazzo ha ringraziato lo stesso Grella per il supporto ma anche esultato in modo un pò provocatorio mimando il gesto del silenzio. Vitale è giovane e sicuramente ha ancora tanto da imparare, essendo chiamato a dimostrare sempre sul rettangolo verde il proprio valore, come sottolineato dallo stesso mister Giovanni Ferraro. Arma in più a disposizione del tecnico che, a Locri, si è concesso il lusso di far partire dalla panchina Marco Palermo, uno dei rossazzurri maggiormente in forma.

Le soluzioni non mancano all’ex allenatore del Giugliano che, peraltro, ha saputo leggere la partita inserendo De Luca e Giovinco nel momento di maggiore difficoltà. Non è un caso se proprio dai piedi di Giovinco sia partito l’assist per la rete di De Luca che ha permesso all’Elefante di chiudere i conti. A proposito di quest’ultimo, bentornato al gol visto che era a secco da ottobre. Il gol, invece, è diventato una maledizione per Manuel Sarao che ancora una volta non riesce a sfondare. Comprensibili le critiche di chi si aspetta da lui un contributo maggiore in fase realizzativa, ma altrettanto legittimo riconoscere il grande lavoro operato dal centravanti rossazzurro a beneficio del collettivo, creando spazi invitanti per i compagni e facendo salire la squadra. Vuole il gol, lo cerca con sempre maggiore insistenza. Arriverà. Nell’attesa che recuperino dai rispettivi infortuni Jefferson e Litteri, fornendo ulteriori soluzioni a Ferraro in avanti.

Detto della prova maiuscola di Vitale offerta in un centrocampo un pò impreciso ma capace di assicurare tanta “legna” e gamba, il reparto difensivo si è riappropriato di Lorenzini garantendo una certa solidità ad una difesa che, a parte il sopra citato episodio del gol di Fiumara ed un altro paio di circostanze, ha rischiato poco. Da rimarcare la duttilità di Boccia, che Ferraro ha schierato persino sulla fascia in una posizione più avanzata sostituendo Chiarella. Insomma, dove lo metti sta.

Il giudizio complessivo circa la prestazione del Catania al “Giuseppe Raffaele Macrì” non può che essere positivo, al di là di una espressione di gioco migliorabile in trasferta. Perfetta, inoltre, la simbiosi squadra-tifosi perchè il gruppo dimostra attaccamento alla maglia e principalmente per questo viene sostenuto a gran voce dal popolo rossazzurro, presente numeroso sugli spalti anche a Locri. Vittoria di mentalità ottenuta contro un San Luca volitivo e generoso. Da evidenziare al triplice fischio gli applausi sportivi del pubblico di fede giallorossa all’indirizzo della squadra di Ferraro, che prosegue la cavalcata trionfale.

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