Ospite di ‘Calcionate – I Commenti in Casa RossAzzurra’, a Globus Television, il Direttore Sportivo del Catania Antonello Laneri parla delle difficoltà incontrate ad inizio stagione e delle strategie di mercato del club rossazzurro:
“Volevo tanti giocatori catanesi in squadra per trasmettere il senso di appartenenza. Ferraro lo conoscevo, è un allenatore che sa gestire bene il gruppo. Lo vedevo adatto alla gestione di un gruppo come quello attuale. Abbiamo una squadra molto forte, di categoria superiore, quindi avevamo bisogno di un allenatore del genere, bravo anche sul campo”.
“Ancora non pensiamo al prossimo campionato, perchè ci sono delle insidie e fino a quando non raggiungiamo la matematica non possiamo programmare la prossima stagione. Anche se abbiamo un margine di distacco importante dalle inseguitrici, sono interamente concentrato a vincere questo campionato. Basta un attimo di distrazione per complicare le cose, essendo Catania una città molto esigente, con tanta pressione. A fine girone d’andata abbiamo accusato un calo dovuto anche al fatto che siamo partiti in ritardo di preparazione e, mentalmente, la squadra ha sprecato tantissime energie ma è ripartita subito forte”.
“Sul mercato non c’è tantissimo da fare. Il 2004 ci serve come rincalzo, avendo già Groaz che è affidabile, Vitale che arriverà in doppia cifra, Lubishtani. Siamo attenti a tutto quel che facciamo, quindi se possiamo prendere un 2004 non deve per forzare giocare. Prenderemo un 2004 da Catania ma non ci stiamo fasciando la testa per andare a cercare chissà cosa. Tutti i nostri ragazzi sono giocatori di prospettiva. Abbiamo giovani con esperienza, chi entra fa la sua parte. Gli allenamenti sono ad alta intensità, di conseguenza la qualità si alza. Ci sono 24-25 giocatori tutti allo stesso livello in rosa”.
“Forchignone e Chiarella, ad esempio, possiedono caratteristiche diverse. Quando abbiamo costruito questa squadra, pensavamo alla possibilità che il mister adottasse diversi moduli. Forchignone gioca sulla sinistra ed entra dentro in un 4-3-3, Chiarella è uno più lineare, più di binario. Il loro utilizzo dipende da come il mister voglia giocare. In difesa, invece, sulla destra abbiamo Boccia che è un interprete più difensivo rispetto a Rapisarda. Ho cercato giocatori con caratteristiche molto diverse tra loro. Litteri? Piano piano vogliamo recuperarlo a tutti i costi, lo vogliamo aspettare. E’ un catanese, voglio vederlo giocare con il Catania”.
“Il momento più difficile della stagione è stato quando siamo arrivati qui con Grella, da soli, e non c’era niente. Mancava la sede, dove contattare il medico, il team manager, non c’erano posti in cui svolgere il ritiro, non c’erano campi. Io davo dei suggerimenti ma Grella è stato un grande perchè costruire una società in 15-20 giorni è una cosa impossibile. Mettere gli uomini giusti, farli convivere, formare la società… Io poi ho conoscenze, i calciatori che compongono la rosa del Catania li conoscevo già. Il difficile è stato costruire la società, non la squadra. Grella ha svolto un grande lavoro. E’ operativo 24 ore al giorno per migliorare questa società”.
“Pelligra è una persona spettacolare, che Catania ma anche i siciliani non dobbiamo farci scappare perchè vuole investire sul territorio. Questo significa creazione di posti di lavoro. Io da siciliano spero che lui si affezioni ancora di più a questa città perchè rappresenta una risorsa importantissima. Da siciliani dobbiamo coccolarlo, tenercelo ben stretto. Massimo Varini? Abbiamo meso una figura che va in giro a seguire determinati giocatori. Lui si occupa dello scouting nella parte del Nord Italia”.
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