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“La forza dei numeri è indicativa: il 3-0 al Ragusa vale il decimo successo di fila interno del Catania, ieri allo stadio c’erano oltre 15mila spettatori. Per i rossazzurri è ormai monologo perchè le seconde della classe, Locri e Lamezia, hanno pareggiato e sono in ritardo di 12 punti”. “Fiamme di gloria – si legge ancora – nessuno passa al Massimino. Il Catania e il pubblico giocano fianco a fianco con una superiorità che rende questo girone di ritorno a prima vista inutile da proseguire. Lo strapotere di Lodi e compagni è visibile da tutt’Italia”.
A proposito della partita, viene posto in evidenza l’episodio chiave legato all’espulsione di Cess che atterra Castellini in area dopo avere toccato con la mano. “L’arbitro lo caccia (giustamente i ragusani protestano perchè è stata una decisione eccessiva e lo farà anche nel dopo gara il direttore Santo Palma), Lodi fa centro e il Massimino esplode. La partita cambia dopo meno di 20′ con il Ragusa costretto a ridisegnare il proprio assetto”.
“I rossazzurri che avevano impostato la gara con la giusta velocità per contrastare il fraseggio ibleo, continuano a gestire palla per chiuderla subito”. Il Catania pressa “con un’azione avviata ancora da Lodi. Russotto da terra riesce a servire Chiarella, lesto a girarsi con modo e tempi giusto: 2-0 meritato. Il match è già finito. Russotto al 38′ firma il tris con una conclusione da lontano che Truppo non trattiene commettendo un errore non di poco conto”.
“Nella ripresa la gara diventa pura accademia, con il Catania a pressare per incrementare il bottino di gol, con il Ragusa a difendersi e ripartire, cozzando però con la fase di non possesso rossazzurra. Passerella generale per il Catania, mentre il Ragusa ha cercato di tamponare in inferiorità e senza l’uomo migliore”.
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