Continua a mettersi in mostra alle pendici dell’Etna Aniello Boccia. Nelle ultime giornate il giovane terzino destro, conterraneo di mister Ferraro essendo entrambi nativi di Vico Equense, si sta ritagliando uno spazio sempre più cospicuo all’interno del Catania, riuscendo a risaltare le proprie qualità. Disciplina tattica, senso della posizione, corsa, etica del lavoro, umiltà e duttilità sono gli aspetti più esaltanti di un atleta che, continuando a crescere su questi livelli e considerando pure i vent’anni d’età, può avere un futuro assicurato all’interno del mondo professionistico.
Cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Juve Stabia, il classe ‘02 rappresenta finora una sorta di vero e proprio talismano della quarta serie visto che, qualora il Catania dovesse vincere il proprio girone di competenza, salirebbe a tre promozioni consecutive conquistate in altrettante partecipazioni ai campionati dilettantistici interregionali. Dopo le 15 apparizioni con la maglia delle vespe nel campionato Primavera 2, nella stagione ‘20/21 fu il Taranto a scommettere per primo sul suo potenziale e lui, ancora diciassettenne, la maglia rossoblu non la cedette per nessuna ragione, diventando il titolare inamovibile della fascia destra. Alla prima vera stagione tra i grandi il giovane terzino collezionò 30 presenze stagionali (per un totale di 2.631’) mettendo a referto anche 4 assist. Grazie anche al prezioso contributo di Boccia, il Taranto vinse il Girone H di quel campionato di Serie D superando, seppur di un punto soltanto, la spietata concorrenza del Picerno (69 vs 68).
Le buone prestazioni fornite con la casacca degli Ionici richiamarono l’attenzione di un tecnico ben scafato e strutturato in questa categoria come mister Ferraro, il quale, l’anno dopo, sempre in prestito, lo portò a Giugliano. Anche con i Tigrotti il difensore campano confermò il proprio potenziale diventando uno degli uomini di punta dei gialloblù riuscendo a giocare, quasi sempre da titolare, 34 partite complessive coadiuvate da altri quattro assist. Con il Giugliano, Boccia non soltanto dominò il Girone G (vincendolo con un distacco di 9 punti dalle dirette inseguitrici Nuova Florida e Torres) ma sfiorò anche lo Scudetto Dilettanti perdendo, ai rigori, la finalissima contro la Recanatese.
Conclusa da vincente anche la seconda esperienza nel massimo campionato dilettantistico, con l’arrivo di Giovanni Ferraro sulla panchina del Catania anche per Boccia si sono aperte le porte del club rossazzurro. Il tecnico degli etnei ha infatti espressamente richiesto alla società l‘inserimento del classe 2002 all’interno dell’organico a propria disposizione, richiesta prontamente accettata dal duo Grella-Laneri, i quali hanno provveduto a prelevare il calciatore dalla Juve Stabia. Considerando la fitta concorrenza sulla corsia di destra con la presenza di un certo Francesco Rapisarda, per Boccia le prime giornate di campionato non sono state semplici da affrontare.
Dopo le tre panchine consecutive in altrettante giornate di campionato, nel finale della sfida con la Vibonese ha esordito ufficialmente in rossazzurro. Nelle successive sei gare stagionali il terzino campano ha totalizzato appena 57’ ma con caparbietà, sudore, sacrificio e determinazione Boccia ha lavorato molto duramente. Nelle ultime giornate Boccia si è messo in gioco sulla corsia mancina (compito non facile per un destrorso naturale) riuscendo, dopo un breve periodo di adattamento, a giocare con sempre più convinzione nel nuovo ruolo.
Per lui le ultime giornate sono state un crescendo sul piano della prestazione, culminate con la miglior partita stagionale disputata contro il Ragusa nella prima giornata di ritorno. Molto probabilmente il Catania interverrà sul mercato per reperire un altro terzino sinistro under (2004?) ma Boccia rappresenta una grande e duttile risorsa. Sfruttando la grinta, la voglia e la caparbietà tipiche di un giovane ma anche lo spirito, la professionalità ed il senso del dovere peculiari di profili ben più esperti.
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