Il progetto di rinascita e rilancio dei colori rossazzurri imbastito da Ross Pelligra e dal suo gruppo imprenditoriale si è fondato in maniera significativa sul senso d’appartenenza, l’amore verso la maglia e la città. Andrea Russotto, romano d’origine ma catanese d’azione, possiede tutte le qualità tecniche e caratteriali ricercate dall’AD Vincenzo Grella e dal DS Antonello Laneri, incarnando su di sé quello spirito indomito, quel furore agonistico e quella voglia di riemergere che il nuovo corso etneo richiede per ritornare in alto.
Nonostante le 34 primavere alle spalle, un curriculum di tutto rispetto e le oltre 130 presenze con la maglia del Catania, il fantasista non soltanto è sceso di categoria (prima volta in Serie D) per amore della maglia ma ha anche accettato di buon grado un ruolo da comprimario, lavorando sempre duramente per farsi trovare pronto quando chiamato in causa. Sono appena 419 i minuti avuti a disposizione nell’arco di 12 partite (per una media quindi di circa 35’) giocati tutti sempre al massimo delle proprie possibilità. Anteponendo gli interessi personali al concetto di gruppo e lavoro di squadra.
Spesso preziosa pedina schierata a gara in corso, lui ha sempre risposto presente, risultando determinante con le sue accelerazioni, i dribbling ubriacanti e gli assist illuminanti per aiutare il Catania a conseguire o legittimare il risultato. Lo score stagionale di 2 gol (uno su rigore) ed un assist non rende giustizia al reale contributo offerto. Nell’ultima sfida con il Trapani, ad esempio, il classe ’88 è stato chiamato in causa soltanto l’ultima mezz’ora ma ha spaccato in due la partita. Superando con facilità e costante regolarità il diretto marcatore e confezionando in almeno due circostanze delle limpidissime palle-gol.
Contro il Paternò, invece, al fantasista rossazzurro sono bastati gli ultimi dieci minuti per siglare una gol e firmare un assist. A prescindere dagli avversari e dal tempo a disposizione, Russotto sta facendo parlare il campo, dimostrando di essersi realmente calato nello spirito e nella mentalità di questo Catania e, per tale ragione, rivelandosi la vera arma in più del team rossazzurro. Utile, versatile ma, soprattutto, grande punto di riferimento per tutta la squadra e la tifoseria, l’attaccante romano si sta dimostrando una grande risorsa e chissà che non sia uno dei capisaldi dai quali ripartire per la prossimo annata sportiva.
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