Fine di tutto e rinascita. Un anno in cui si è passati dalla sparizione del Calcio Catania alla costituzione di una nuova società calcistica che rilanciasse il calcio cittadino restituendo il sorriso ad un ambiente quantomai depresso e addolorato. Quante vicissitudini, quanti momenti di rabbia e scoramento. La strada verso la resurrezione è stata lunga, dura. Durissima.
Il 22 dicembre 2021 la notizia del fallimento del Calcio Catania SpA. Poi la prosecuzione dell’attività in esercizio provvisorio mantenendo la speranza di riuscire in qualche modo ad effettuare il salvataggio del titolo sportivo nel 2022, tra mille ostacoli. Praticamente impossibile fare calciomercato, curatori al lavoro per minimizzare i costi di gestione e provare a concludere la stagione. Difficoltà a mai finire, incertezza costante sul presente e futuro di un gruppo di giocatori che, nonostante tutto, ha continuato ad onorare i colori rossazzurri come meglio non avrebbe potuto. Mesi di agonia e titubanze continue, tra la sopravvivenza e la morte definitiva. Fino ad arrivare al 9 aprile, vigilia di Catania-Latina.
Gli etnei sarebbero dovuti scendere in campo per alimentare il sogno di raggiungere i playoff malgrado una serie infinita di problemi, ma quel sabato pomeriggio giunse da piazza Verga un annuncio dolorosissimo per il popolo rossazzurro: la cessazione dell’esercizio provvisorio. Staccata, dunque, la spina al Calcio Catania e conseguente esclusione dai ranghi federali. Proprio quando mancavano pochissimi giornate alla conclusione del torneo di Serie C venne spezzato il sogno della squadra di portare a termine la missione dopo avere giurato fedeltà e massimo impegno ai tifosi. Ma soprattutto furono cancellati con un colpo di spugna anni e anni di storia.
Lacrime amare per la gente di Catania, che il giorno successivo incontrò in gran numero la squadra a Torre del Grifo ringraziando, comunque, calciatori e staff per lo sforzo profuso. Ricordiamo ancora oggi le parole di mister Francesco Baldini: «Tifosi, non permettete a nessuno di calpestare la vostra passione». Inviando al popolo rossazzurro un messaggio carico di speranza. Ripartendo dal basso, sì, ma auspicando una pronta risalita. Seguirono mesi di ulteriore incertezza. Soggetti poco raccomandabili si affacciarono alla finestra, accrescendo l’ansia e le paure per la ripartenza del calcio a Catania. Si temeva davvero il peggio.
Poi, però, qualcosa di concreto cominciò a muoversi con la pubblicazione del bando del Comune. Tra chi decise di avanzare la propria candidatura spiccò il nome del Gruppo Pelligra. Referenze eccellenti con progetti ad ampio respiro nell’ambito delle costruzioni portati avanti in Australia e nel mondo, descritti in ogni particolare attraverso un fascicolone d’informazioni e documenti presentati al Comune. Ingente disponibilità finanziaria, la voglia d’investire in Italia e nella città dell’Elefante, non solo sul calcio, di Rosario (Ross) Pelligra, imprenditore australiano legatissimo alle origini siciliane. Nacque l’idea di attorniarsi di figure professionali di alto profilo, determinate a sposare un progetto serio ed ambizioso. Cardine del programma Vincenzo Grella, idolatrato in Australia e che ha dato tanto al mondo del calcio.
Ottenuta l’aggiudicazione del bando, fu corsa contro il tempo per la costituzione della nuova società denominata Catania SSD, l’iscrizione al campionato di Serie D con svariate pratiche da risolvere, la composizione dell’organico sportivo, societario, tecnico ed amministrativo. C’era una società da strutturare ed organizzare da zero, dalla squadra di calcio allo sviluppo dell’area marketing. Tra difficoltà logistiche e burocratiche è venuta fuori l’attuale creatura con ogni tassello al proprio posto, uno spiccato senso d’appartenenza alla base, disciplina, senso del dovere, trasparenza e lungimiranza. Ripartendo da personaggi-simbolo della storia del Catania. Dall’amatissimo Marco Biagianti, capitano di tante battaglie scelto per operare nelle vesti di Team Manager, al ritorno di Ciccio Lodi, il ‘re delle punizioni’ che ha fatto sognare i tifosi nei tempi d’oro del Catania e visceralmente legato ai colori rossazzurri. Alla direzione sportiva un profondo conoscitore del calcio e delle serie minori, Antonello Laneri, direttore generale un altro elemento top, Luca Carra, che sogna un triplo salto dalla D alla A come accaduto anni fa a Parma. Giovanni Caniglia consigliere d’amministrazione e uomo di fiducia di Pelligra. In panchina chi sa come si vince la D, mister Giovanni Ferraro, dotato di una rosa di primissimo livello con molti profili di categoria superiore e giovani di belle speranze trascinati da uomini di esperienza, temperamento. Un gruppo con un’impronta marcatamente catanese, trasferendo a tutti i suoi componenti la giusta mentalità.
L’esordio stagionale del Catania SSD coincide con l’eliminazione dalla Coppa Italia Serie D in quel di San Cataldo. Campo stretto, avversario che bada quasi esclusivamente a difendersi, aggressività e spazi difficile da trovare. Non un bel biglietto da visita per il Catania, chiamato a calarsi in una categoria non facile. Ma l’ambiente è carico perchè consapevole che si stiano ponendo comunque basi solide per la ripartenza. Il presidente ha una gran voglia di fare, la città scopre la passione smisurata di ‘Ross’ e scoppia la Pelligra-mania. Entusiasmo a mille, i quasi 12mila abbonamenti sottoscritti sanciscono un record nazionale assoluto per la D. Ovunque i tifosi (registrando al “Massimino” numeri anche superiori a diverse squadre di A) seguono in massa la squadra di Ferraro, che risponde con una serie impressionante di vittorie nel girone d’andata (13 su 17) mandando in gol 13 differenti calciatori (Jefferson capocannoniere). I 34 gol all’attivo e, soprattutto, le 10 reti al passivo (miglior difesa del girone I) determinano un ruolino di marcia assolutamente invidiabile con 10 punti di vantaggio sul secondo posto. Catania che non esprime un calcio spumeggiante ma capace di assumere un atteggiamento pragmatico e vincente.
Nove i successi di fila riportati con Ragusa (0-2), San Luca (2-1), Licata (1-2), Vibonese (3-0), Castrovillari (4-0), Mariglianese (1-2), Locri (2-0), Paternò (0-4) e Città di Sant’Agata (3-2). Qualche pareggio in trasferta con Cittanovese (0-0), Lamezia Terme (1-1) e Sancataldese (1-1). In mezzo i successi con Canicattì (3-0), Acireale e Real Aversa (entrambi per 1-0), poi la sconfitta esterna con il Santa Maria Cilento (2-1) ed il pronto riscatto al cospetto del Trapani (2-1). Si chiude così il 2022 rossazzurro. Con la morte nel cuore per la distruzione del Calcio Catania 1946 ma il ritrovato entusiasmo di una piazza storica del calcio italiano, smaniosa di tornare al più presto dove conta davvero.
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