Riportiamo un estratto dell’intervento di Angelo Patanè, telecronista delle partite del Catania, nei giorni scorsi a ‘Corner’, su Telecolor, facendo un’osservazione sulla performance dei rossazzurri offerta a San Cataldo:
“Probabilmente domenica il Catania ha disputato la prima partita stagionale in cui ha vissuto un clima da campionato dilettantistico, dove sono state più le botte che la tecnica. Sembrava una gara anni ’80-90. Il Catania SSD ha un tessuto di squadra talmente di spessore che ti proietta l’anno prossimo in Serie C, vista l’importanza del progetto. Motivo per cui giocatori come Somma hanno evidentemente accettato il trasferimento in estate”.
“I risultati ottenuti sono incontrovertibili, le prestazioni di giocatori come Rapisarda e Sarno a San Cataldo sono rappresentativi di una condizione che non dipende tanto dal loro stato di forma, ma dal fatto che il Catania non è più così imprevedibile. Quella cerniera di destra era l’elastico vincente, ma le avversarie ormai ci hanno fatto la prova del DNA, non solo la radiografia ma anche l’ecografia e tutto il resto. Questo svilisce un pò la capacità tecnica di due giocatori che rimangono comunque un valore aggiunto. Non è tanto responsabilità dei calciatori, quanto probabilmente di chi in questo momento potrebbe trovare soluzioni diverse. Chiarella invece mi è piaciuto perchè è rientrato sul rettangolo verde dopo un lungo periodo di stop, pronti-via nel contesto di una partita difficile dove il risultato non era acquisito e le condizioni per scendere in campo non erano facili”.
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