L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna
“Un minuto lunghissimo, interminabile. Sinisa con noi, qui al Massimino, a due passi dalla linea di fondo. In 14mila lo hanno ‘visto’ e onorato. Striscioni in ogni settore del campo: Nord, Sud, Tribuna B. Qualche lacrima ha rigato il volto di chi ha vissuto quella splendida annata, il 2009-10”, perchè Mihajlovic ha contribuito a scrivere “la storia della matricola 11.700 ed è giusto, come hanno scritto in tanti, che presto gli venga dedicato un murales”.
“Il sostegno è stato da brividi. Come sempre. Come il saluto agli oltre 100 trapanesi che hanno ricambiato a tono cementando un’amicizia che resta solida al di là delle categorie e del percorso delle due città. ‘Forti cadere cedere non potest’, il messaggio della Nord; ‘E’ il momento di lottare, nessuno deve mollare’ il monito della Sud”.
“I due gol in avvio ripresa hanno fatto tremare il Massimino, poi è bene quel che finisce bene e i giocatori al fischio finale si sono portati sotto tutti i settori dello stadio per celebrare la fine del girone d’andata e le festività”. Si respirava un’atmosfera “di tensione per l’importanza del confronto, che mano a mano è diventata più distesa. Serviva vincere e come al solito lo stadio ha spinto letteralmente il Catania al ribaltone”.
“I tifosi del Trapani hanno applaudito i ragazzi nonostante la sconfitta. E, a braccetto, catanese e trapanesi sono usciti dallo stadio. Quando si vivono giornate così vale la pena seguire il calcio con un pizzici di romanticismo”.
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