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“Che sia bello e dannato o brutto e vincente, importa poco, probabilmente nulla, ai fini del grande e unico obiettivo finale: (ri)conquistare il professionismo. A due sole tornate dal giro di boa che segna la fine del girone d’andata e aprirà la sosta per le festività natalizie, gli epiteti sul Catania si sprecano. Le impressioni raccolte in seguito alla vittoria – per molti la più sofferta di questo campionato – contro il Real Aversa, dodicesimo successo di questo campionato, hanno manifestato un Elefante stanco, quasi a debito d’ossigeno”.
“L’evidente calo psico-fisico accusato dagli uomini di Giovanni Ferraro si è palesato soprattutto domenica, contro una compagine giovane e aggressiva che pur disputando oltre 45 minuti in inferiorità numerica, ha minacciato la porta rossazzurra lasciando in più di un’occasione un brivido lungo la schiena degli oltre 14mila del Massimino”.
“Quella d’attacco sembra essere la zona maggiormente colpita dalla stanchezza, aspetto che intacca la lucidità degli attaccanti (il trittico Jefferson-Sarao-De Luca è in astinenza da un mese esatto) ma mette anche a repentaglio la stabilità della squadra in difesa”, fermo stando che ad oggi il Catania vanta la migliore difesa della Serie D e d’Italia, al pari di Catanzaro (Serie C) e Juventus (Serie A), “uniche squadre ad aver subìto appena 7 reti a questo punto del calendario”.
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