Ospite di Telecolor, in occasione della trasmissione ‘Sport Sicilia Preview’, Rosario Foti, ex allenatore di tante squadre (siciliane e non solo) tra cui Acireale, Gela e Andria, si sofferma sull’insidiosa trasferta di San Cataldo per il Catania:
“Sono campi difficili dove bisogna stare molto attenti. Soprattutto la concentrazione e l’approccio alla partita non deve essere sbagliato. Infantino è un grandissimo allenatore che lavora bene, intensamente. Ha avuto nella sua carriera di calciatore tantissimi allenatori, quindi ha un’esperienza enorme, sa gestire gli spogliatoi con grande bravura. Era leader già da giocatore e quando hai una certa personalità da calciatore, indiscutibilmente quella viene poi manifestata anche da allenatore. La Sancataldese sarà certamente una squadra con una sua identità e voglia di combattere, una squadra di guerrieri come guerriero è stato Infantino da giocatore”.
“Intravedo una partita molto tattica. Alcuni particolari potranno far pendere l’ago della bilancia positivamente da una parte, uno di questi potrebbe essere la velocità esecutiva. Nel calcio la velocità è una componente indispensabile, oggi più che mai le squadre che giocano veloci fanno risultati. E poi sono d’accordo sul fatto che il Catania non debba forzare la giocata. Perchè questo serve soltanto a concedere il possesso palla all’avversario. A volte un passaggio in più, ricercare maggiormente il gioco con la pazienza di saper trovare poi l’imbucata con i tempi giusti può risultare più redditizio. Del Catania si parla molto degli attaccanti ma io dico che il Catania ha anche una linea difensiva eccellente. Difficile che questi ragazzi sbaglino la copertura, la chiusura”.
“Il percorso del Catania lo dividerei in tre tappe. Quella in cui, nelle prime 4-5 giornate, la squadra non giocava bene ma ha avuto sempre in tutte le gare il controllo della partita. E non appartiene a chiunque. Poi c’è stata una fase di mezzo in cui il Catania ha giocato un buon calcio per 3-4 giornate. Nelle ultime partite invece c’è stata una involuzione dal punto di vista dello spettacolo. La squadra ottiene il massimo quando è forte, equilibrata e bella. In questo momento il Catania è forte ed equilibrato, ma nel calcio fondamentalmente contano i risultati. Se adesso il Catania non è bello, sicuramente questo non deve creare malumori. Faccio l’esempio del Città di Sant’Agata, squadra bellissima a vedersi però è distante in classifica dal Catania. A ruoli invertiti, meglio la situazione attuale piuttosto che avere un Catania che giochi come il Città di Sant’Agata ma con una classifica diversa. Ripeto, Catania non bello ma forte ed equilibrato. Ricordiamo anche che per giocare bene si gioca in due bene. Quando il Catania si ritrova sistematicamente 11 giocatori dietro la linea della palla diventa difficile giocare bene”.
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