La corsa della Croazia ai Mondiali in Qatar si è fermata in semifinale, ma resta l’impresa realizzata contro il quotatissimo Brasile e che ha visto nell’ex attaccante del Catania Bruno Petkovic un grande protagonista dell’incontro, visto che proprio lui ha siglato la rete che ha permesso alla nazionale croata di pareggiare i conti contro il Brasile, per poi trionfare nella lottera dei calci di rigore. Hanno parlato di lui, a La Sicilia, l’ex Direttore Sportivo del Catania Christian Argurio e Giovanni Pulvirenti, ex allenatore della Primavera rossazzurra di allora che lo vide crescere.
“Rete al Brasile? Mi sono commosso per un successo tutto suo. A Catania abbiamo posto le basi per assicurare a Bruno un futuro da grande professionista – le parole di Argurio –. Nel Dragovoljac lo avevo visto prima di approdare al Catania, quando il suo ex procuratore Sorrentino lo propose a Gasparin la Croazia era ancora un Paese extracomunitario e bisognava aspettare. Ma al Catania dissero «prendilo senza prova o non se ne fa nulla». Consigliai di prenderlo e Gasparin accettò fidandosi”.
Queste, invece, le parole di Pulvirenti: “Bruno era un ragazzo fin troppo intelligente. Era ‘avanti’, aveva intuizioni geniali. Lo misi in campo nel gennaio del 2013 contro la Juve Stabia e segnò subito. Fece gol nelle due successive gare sulle tre disputate. Nel derby col Palermo fornì assist ai compagni. Contro il Napoli (2 marzo 2013), con Torre del Grifo stracolma di tifosi si procurò un rigore ma cedette la palla ad Addamo. Era un generoso, anche. Aneddoti? Tanti, troppi. Fu convocato da Maran in prima squadra ma tardò ad arrivare al campo. Lo svegliai furente. Si era addormentato. Chiese scusa e in campo andò a mille”.
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