Bruno Capanna, giornalista di Video Regione, traccia un bilancio del campionato del Catania, parla della possibile promozione tra i professionisti e descrive le potenzialità di società e giocatori etnei. Ecco l’intervista rilasciata ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com:
Catania al giro di boa con 10 punti di vantaggio sulle inseguitrici. Questa è la stagione che ti aspettavi?
“Quanto realizzato dal Catania è certamente soddisfacente ed in linea con ciò che ci si aspettava. 10 punti di vantaggio sulle più immediate inseguitrici sono un buon margine. Non si poteva certo pensare di vincerle tutte mentre la sconfitta a S. Maria di Castellabate credo sia fisiologica nel contesto di un campionato che comunque non vede nessuno all’altezza della squadra di Ferraro. Quando sento critiche, inviterei a pensare al recente periodo nero che sembrava non finire mai ed al fallimento. È opportuno allora godersi il primato in classifica e sperare, ovviamente, di ottenere al più presto i punti necessari alla promozione in Serie C“.
Sono piovute alcune critiche circa la qualità del gioco della squadra e in particolare sulla prolificità dell’attacco etneo. Che idea ti sei fatto nel merito?
“Il Catania, è vero, non ha mai giocato un calcio di alto livello, ad eccezione di qualche gara. Io credo che la società abbia puntato ad un tecnico che badasse al sodo e non allo spettacolo. Ferraro, comunque, in linea di massima ha dimostrato di saperci fare. Non si spiegherebbero altrimenti i 42 punti in classifica. L’attacco, paradossalmente, non è il punto di forza, ma in tanti sono andati in rete. A conferma della forza di un gruppo che sa sopperire alle difficoltà. È chiaro che nel girone di ritorno bisognerà essere ancora più agguerriti specie in trasferta ed evitare cali di tensione. Io punto sulla voglia di emergere nella propria città di Litteri che, da catanese, farà di tutto per fare la differenza. Il suo apporto sarà importante specie nel periodo in cui mancherà Jefferson“.
Pelligra tra calcio, sociale e strutture. Si prospetta un futuro solido, fino a che punto secondo te? Dobbiamo immaginare un Catania in serie A a breve?
“Le premesse ci sono tutte. Il presidente Pelligra sta dimostrando in tutti i modi di credere nel progetto. Lo si evince dai frequenti viaggi ai piedi dell’Etna e dalle foto scattate durante le partite che evidentemente segue con attenzione. Questa società è un dono che i tifosi e Catania-città devono coltivare ed amare perché ci potranno essere risvolti interessanti anche dal punto di vista del sociale. I tifosi sin dall’inizio hanno riposto fiducia nell’imprenditore siculo-australiano. Si è creata un’alchimia che, sono certo, porterà a grandi traguardi. La Serie A arriverà ma non bisogna avere fretta. Non c’è scritto da nessuna parte che il Catania debba essere promosso tutti gli anni. Serviranno impegno e sacrifici ed alla fine, mattone dopo mattone, la città avrà le soddisfazioni che merita“.
Il campionato di Serie D non è ancora concluso ma i rossazzurri hanno l’opportunità di lavorare già in chiave futura. Da quali giocatori ripartiresti nel professionismo, auspicando il raggiungimento dell’obiettivo stagionale?
“Quella attuale è un’ottima squadra di Serie D ed è chiaro che bisognerà puntellare l’organico in caso di promozione. Io punterei ancora sui vari Bethers, Lorenzini, Castellini, Rapisarda, Palermo, Rizzo e Jefferson, elementi che stanno dimostrando ampiamente il loro valore. La Serie C è un campionato difficile che necessita di giocatori di esperienza ma anche di giovani che corrano“.
Abbozzando una pagella ai calciatori del Catania, quali i due giocatori con il voto più alto e quali invece quelli che hanno deluso le tue aspettative?
“Lorenzini e Rizzo sin qui mi sono piaciuti davvero tanto. Giovinco invece ha reso al di sotto delle aspettative sebbene il modulo non lo abbia aiutato. Attendiamo la conclusione del mercato di gennaio. Ripongo grande fiducia nel ds Laneri che è un grande conoscitore della Serie D“.
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