Il successo interno con il Trapani ha permesso al team rossazzurro di concludere in bellezza la prima parte del torneo di Serie D ‘22/23. Nel Girone I della quarta serie nessuno è riuscito a fare meglio degli etnei, tanto da concludere l’anno solare con un distacco di dieci lunghezze dal secondo posto. Nonostante i numeri siano nettamente favorevoli all’Elefante, nel corso delle singole sfide non sempre tutto è andato nel migliore dei modi.
Il Catania possiede una rosa chiaramente superiore rispetto a tutto il resto del campionato potendo fregiarsi di individualità molto importanti ed una panchina lunga e completa. Nel corso di queste prime 17 sfide la compagine etnea, però, solo in poche occasioni ha mostrato un gioco particolarmente coinvolgente, preferendo basarsi il più delle volte sul cinismo e la concretezza.
La grande forza della squadra risiede infatti nel pragmatismo e nella capacità dei singoli di sfruttare anche la più piccola incertezza attraverso una giocata di classe, aspetto ancor più enfatizzato nei secondi tempi grazie alla maggiore stanchezza – fisica e mentale – degli avversari ed alla freschezza e capacità di cambiare il ritmo gara derivante dai cambi operati dalla panchina.
Nelle ultime apparizioni stagionali, forse anche inconsciamente, la squadra ha un po’ abbassato la tensione. Oltre all’aspetto mentale si è assistito ad un calo fisico delle prestazioni, denotando una condizione atletica diversa rispetto alle prime giornate. Spesso gli avversari hanno sopperito al gap tecnico mettendo le partite sul piano fisico, della cattiveria agonistica e dell’aggressività, riuscendo a creare qualche difficoltà alla truppa di mister Ferraro.
Non è un caso se il girone d’andata del Catania può essere suddiviso in due blocchi distinti. Nelle prime nove giornate di campionato i rossazzurri hanno dominato in lungo e in largo, inanellando una serie di nove vittorie consecutive, subendo soltanto 5 reti e siglandone invece 24 (media di 2,66). Nelle successive otto gare invece si è assistito ad una flessione con appena 10 marcature realizzate a fronte dello stesso numero di gol subiti ma ciò che ha colpito maggiormente è la stata la facilità con la quale gli avversari si sono avvicinati, con pericolosità, dalle parti di Bethers, bravissimo in più di una circostanza. Nelle ultime quattro partite, inoltre, la squadra etnea è sempre passata in svantaggio riuscendo soltanto in una circostanza (contro il Trapani) a ribaltare completamente la gara.
Altro aspetto sul quale riflettere riguarda alcuni interpreti che non hanno reso al meglio delle loro possibilità. Vedi il duo De Luca-Giovinco. Entrambi sarebbero dovuti essere trascinatori di questa squadra, capaci di portare in trionfo il Catania a suon di gol e grandi giocate ma si sono rivelati decisivi soltanto in pochissime occasioni (nel caso di Giovinco trovando davvero pochissimo spazio). Sul fronte under tante piacevoli sorprese ma è necessario intervenire sul mercato per dotare la squadra di 1-2 ulteriori elementi classe 2004 da aggiungere a Groaz (vice portiere), al terzino Lubishtani (ancora un pò acerbo) ed al centrocampista Mattia Vitale, autentica rivelazione ma eccessivamente nervoso nelle ultime uscite. Tanti gli spunti di riflessione di questa prima parte di campionato che ha visto il Catania evidenziare una fase difensiva solida e macinare punti nel proprio girone di competenza, seppur con delle criticità emerse nell’ultimo periodo, comunque facilmente risolvibili.
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