Il 3-0 rifilato al Canicattì ha permesso alla fuoriserie di mister Ferraro di riprendere spedita la propria marcia dopo il pareggio a reti bianche ottenuto contro la Cittanovese. Con il successo ai danni dei biancorossi la formazione etnea ha rimarcato ancora una volta la propria forza agguantando la decima vittoria in undici giornate, mantenuto inviolata la propria porta per sette partite e rimpinguato il bottino di reti segnate, adesso salito a quota 27 centri e con una media di circa 2,45 reti per partita. Numeri alla mano nessun’altra compagine del girone sta riuscendo a mantenere il passo dell’Elefante, nemmeno il Lamezia Terme, formazione seconda in classifica ed accreditata da tutti come la possibile grande antagonista dei rossazzurri.
Nonostante i buoni propositi di inizio stagione ed un’ottima campagna acquisti, la formazione lametina si ritrova attualmente a dieci lunghezze di distanza da Russotto & Co. Lamezia dunque che proverà ad accorciare il distacco giocandosi la sfida a viso aperto, senza erigere barricate o tattiche ultra-difensiviste che, peraltro, non appartengono al credo calcistico di mister Raffaele Novelli. Tecnico di provata esperienza Novelli, con trascorsi importanti anche a Foggia, Salerno, Messina predilige un gioco offensivo con un obiettivo ben preciso: “Difendersi nella trequarti avversaria”, come da lui stesso dichiarato. Con pressing alto e gioco arioso. Insomma, in piena sintonia con una filosofia di gioco di zemaniana memoria. La trasferta in terra calabra dovrà essere giocata tanto con i piedi quanto con la testa, analizzando con freddezza, lucidità ed intelligenza ogni singolo istante della gara.
Il prossimo avversario del Catania è un club giovanissimo ma estremamente ambizioso, fondato soltanto nel 2021 per volere del presidente Felice Saladini a seguito delle varie peripezie societarie della storica Vigor Lamezia, fallita proprio nello stesso anno e successivamente ripartita dalla Prima Categoria. L’obiettivo sarebbe dovuto essere quello di creare una nuova realtà che potesse riportare il calcio lametino ad alti livelli ma, un po’ come accaduto a Catania nel ‘93, i tifosi storici non hanno visto di buon grado la creazione di una squadra ex novo, tanto da rimanere ancora saldamente e profondamente legati ai colori biancoverdi della Vigor.
Nonostante le poche presenze allo stadio, Saladini ha tutta l’intenzione di continuare il progetto con l’FC Lamezia Terme, desideroso di portare i gialloblù tra i professionisti. Per adempiere allo scopo il patron dei lametini non ha badato a spese, investendo parecchi capitali nella costruzione di un organico che potesse lottare concretamente per la promozione in Serie C. La faraonica campagna acquisti della stagione ‘21/22 non ha però portato i frutti sperati visto che i calabresi hanno concluso la stagione regolare al quarto posto prima di perdere (4-2) la successiva sfida playoff con l’Acireale.
Dopo la fallimentare esperienza della scorsa stagione, per il torneo attuale i gialloblù hanno deciso di realizzare un mercato più oculato e composto da nomi meno altisonanti ma più funzionali riconfermando, oltre a qualche giovane, soltanto il centrocampista Giuseppe Maimone (atleta con più di 170 presenze in terza serie) e l’esterno offensivo Pietro Terranova, profilo di grande valore per la categoria con all’attivo una quarantina di reti ed una decina di assist in Serie D. L‘organico allestito dai lametini è composto da un buon mix tra gioventù ed esperienza. Abbastanza folta la colonia degli stranieri, con sette elementi provenienti dalle diverse parti del globo: i due difensori centrali Marko Zulj (bosniaco) e Michäel Badibanga (francese), i due terzini under Noah Abatneh (anglo-canadese) e Youssouf Kanoute (franco-senegalese), il centrocampista Vasilios Emmanouil (greco) ed i due attaccanti Michel Ferreira (brasiliano) e Yann Fangwa (francese).
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