In qualsiasi squadra di calcio il reparto di centrocampo è l’anima che incarna la propria espressione di gioco sul rettangolo verde. Non viene meno a quest’assioma il Catania di Giovanni Ferraro, dotato di un organico forte e competitivo anche per le diverse caratteristiche degli interpreti. Proprio in ragione di ciò dopo il match pareggiato a Cittanova dai rossazzurri il dibattito su questo argomento si è intensificato.
In effetti non è la prima volta che in mediana il Catania non riesce ad esprimersi al meglio delle proprie possibilità anche se le doti dei singoli sono sicuramente emerse di settimana in settimana. Qualità, gestione di palla e saggezza tattica vs quantità, corsa e garra: l’assortimento tecnico del Catania non lascia spazio a dubbi, nonostante i tanti infortuni capitati sin dall’inizio di questa stagione ai centrocampisti in organico.
Il difficile campo di Cittanova non ha permesso ai rossazzurri di manovrare in ampiezza e profondità, annullando di fatto l’idea di gioco solitamente impostata da Ferraro. Potevano essere effettuate scelte diverse? Probabilmente sì, sfruttando l’apporto di calciatori come Palermo, o pensando anche ad un cambio di modulo per l’occasione.
Il risultato del match disputato domenica è stato comunque positivo, ma è ipotizzabile uno sviluppo migliore del gioco per perseguire il risultato. Inoltre dare spazio anche a quegli elementi del gruppo attualmente meno impiegati sarebbe per loro un toccasana e potrebbero beneficiarne gli stessi “titolarissimi”. Insomma, forse è il momento di dare sfogo reale al credo dichiarato secondo cui tutti sono titolari di questo gruppo.
Il potenziale di questa squadra è davvero straordinario, il raggiungimento dei risultati fino a questo momento ottenuti sono il segno tangibile della credibilità del lavoro svolto dalla proprietà, dalla dirigenza e dallo staff tecnico.
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