Prima di tutto tifoso, poi giocatore della squadra della sua città e attuale responsabile del settore giovanile rossazzurro. Orazio Russo è legato al Catania da uno spiccato senso d’appartenenza. Ne ha fatta di strada, passando a 20 anni dalla Serie C1 al massimo campionato, dove lo volle il Lecce di Nedo Sonetti. “Entro a mezz’ora dalla fine – le parole di Russo a GOAL Italia -: mi marcava Paolo Maldini. Qualche palla, devo dire, sono riuscito a toccarla: solo qualcuna, però” (sorride mentre ripercorre il giorno del suo debutto).
Quando a Lecce i giallorossi ospitarono l’Atalanta di Francesco Guidolin, Russo siglò una doppietta fissando il punteggio sul 5-1: “È stata la sensazione più strana della mia vita: dopo la partita abbiamo aspettato 90° Minuto sulla Rai, alle 18:30. Vedere la copertina con scritto ‘Russo’ è stata una grande emozione”.
Nel 2004, invece, la proprietà Pulvirenti era fortemente interessata a riportarlo in rossazzurro. Impossibile dire di no, contribuendo alla promozione del Catania in Serie A: “Quello contro il Vicenza è stato il goal più bello della mia carriera: ma la cosa più importante è aver fatto parte di quel gruppo” aggiunge Russo, che proprio alle pendici dell’Etna decise di ritirarsi dal calcio giocato per entrare nello staff dirigenziale: “È stato il giorno più bello della mia carriera: smettere giocando una partita in A con il Catania… altre squadre mi chiamarono, dopo, perché comunque avrei potuto continuare, ma dopo aver chiuso in quel modo non avrei potuto scegliere nessun’altra destinazione. Il Catania è stato la mia vita: a tre anni andavo allo stadio, vivendo la passione che ho ereditato da mio padre”.
La stessa passione che ha provato a trasmettere ai giovani incontrati nel corso della seconda parte della sua carriera, quella vissuta da allenatore delle formazioni giovanili e adesso, come accennato, da responsabile del settore giovanile: “La prima cosa che mi ha chiesto la nuova società è stata quella di trasferire ai giovani il senso di appartenenza che ho avuto nei confronti del Catania”, conclude Russo.
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