MARCO PALERMO: “Catania, continuiamo a spingere. Spero di segnare al ‘Massimino’. Non posso togliere il mio cognome dalla maglietta…”

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Elemento importante all’interno della rosa del Catania SSD, il centrocampista catanese doc Marco Palermo sa bene quanto sia importante dare il massimo per la causa rossazzurra anche quando non gioca dal 1′. Riportiamo un estratto delle parole di Palermo ai microfoni di ‘Unica Sport’, su TRM:

“C’è una competizione accesa anche nelle partitelle in famiglia, nessuno vuole perdere (sorride, ndr). Sappiamo di trovarci in una piazza importante e l’entusiasmo che si respira, c’è tanta adrenalina. Per noi catanesi del gruppo è un orgoglio vestire la maglia del Catania, si sa, io sono orgoglioso di essere qui soprattutto nell’anno della rinascita del Catania. Speriamo di continuare così e di raggiungere l’obiettivo. I catanesi non abbiamo una responsabilità in più ma una carica ulteriore. C’è gente anche con grande esperienza in squadra, sappiamo che non si deve mollare”. 

“Anche se non dovessimo vincere tutte le partite, conta la vittoria del campionato. Non siamo dei ragazzi che ci rilassiamo, dobbiamo continuare a spingere sperando di arrivare con più punti di distacco possibile dalle inseguitrici già a gennaio, così magari scoraggiamo anche le altre squadre negli investimenti sul mercato. Ogni settimana è come se fosse la prima giornata di campionato per noi, questa è la mentalità con cui il mister ci fa affrontare le gare”.

“La prestazione con il Città di Sant’Agata? Dopo 8 partite ben fatte ci sta un attimo di calo. Domenica abbiamo sofferto un pò di più contro un’ottima squadra ma l’importante è sempre portare i tre punti a casa. Secondo me eravamo un pò molli ma l’avversario mi ha impressionato per ritmo, intensità e gioco, non mollavano neanche sul 2-0. Erano sempre sul pezzo, guidati da un bravo allenatore. Noi, come ha detto anche il presidente, non dobbiamo farci distrarre dai record. L’obiettivo primario è vincere il campionato, poi se centriamo dei record è ancora più bello. Mancano tante partite ancora, la strada è lunga”.       

“Il mio cognome? Quando ho cominciato ad allenarmi a Ragalna mi chiedevano se avessi potuto mettere sulla maglietta il mio nome al posto del cognome, che naturalmente non è il top per i tifosi catanesi, ma non posso farlo. Qual è stata la gara che ricordo principalmente con piacere in carriera? La prima partita disputata con la maglia del Catania a Ragusa, ricordo incredibile ed emozione indescrivibile”.     

“Non giocare dall’inizio? Il mister fa le sue scelte. Io quando non giocavo in altre squadre ero incazzato, quest’anno vorrei giocare sempre dall’inizio ma faccio parte del Catania e anche se entro a gara in corso so di dovere dare sempre il massimo. Qualsiasi calciatore vorrebbe giocare con continuità dal 1′, ma quando abbiamo firmato sapevamo del progetto di una società seria (introvabile in Serie D) e anche dell’obbligo dei 4 under da schierare in campo. Chi non gioca è sempre scontento, ma c’è un gruppo molto unito a prescindere da questo.     La maggior parte dei compagni ha firmato un contratto biennale, personalmente spero di rimanere qui anche più di due anni. Spero anche di segnare il mio primo gol con il Catania al Massimino, non troverei le parole giuste per descrivere l’emozione”.

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