Blog di contenuti giornalisti che pubblica quotidianamente notizie e rubriche sul calcio italiano allo scopo d’informare il pubblico brasiliano, Golazzo.com.br intervista Jefferson parlando anche della rinascita rossazzurra. Ecco un estratto di quanto tradotto dalla nostra redazione:
“Il Catania aveva molti debiti negli anni passati. Hanno preferito lasciare morire il club e rinascere con un nuovo presidente che, con il potere economico che ha, il progetto che ha, è riuscito a creare un entusiasmo incredibile in città. Il presidente è australiano ma figlio di italiani. Vuole che il club sia di appartenenza alla città, riflettendo il tifoso. I dirigenti sono stati subito molto chiari con i tifosi. Stanno adottando una linea di trasparenza. Hanno preso persone davvero qualificate, che operano con diligenza”.
“Ci sono due passioni qui: il Catania e Sant’Agata, patrona della città. Ad ogni partita lo stadio è pieno e c’è un progetto pronto per migliorarlo e ampliarlo. E’ stata una scelta molto valida per me. Ho aspetto la fine del calciomercato, non ho firmato con nessuna squadra perchè le proposte non mi piacevano. Poi è arrivata l’offerta del Catania e non potevo fare scelta migliore”.
“Tornare a disputare i derby col Palermo? Il Catania ha registrato il record di abbonamenti in Serie D superando quello di qualche anno fa del Palermo. Il presidente vuole riportare il Catania nella massima serie, come anche il Palermo. Il girone I di Serie D? Il gruppo in cui milita il Catania presenta squadre poco conosciute, ma di buona struttura. Siamo andati a Licata, un campo orribile. Era un sintetico usato 20 anni fa. Era praticamente asfalto verde. Non sapevo quali scarpe indossare. L’unica cosa che ti fa stare davvero bene è quando giochi in casa. Sai che è uno stadio da Serie A, con un pubblico da Serie A”.
“Purtroppo quando sono arrivato in Italia ho avuto un grave infortunio. Dopo avere preso una gomitata in una partita contro il Pisa, mi sono rotto la mascella e poi ho incontrato tanti problemi. Ho sofferto molto per 4 anni a seguito degli infortuni, ho anche pensato di lasciare il calcio, perché mi sono fatto male molto spesso. A poco a poco, ho iniziato a consultare alcuni medici che mi hanno aiutato molto. Ora sto diventando sempre più grande e mi sento meglio. Sono come il vino, praticamente”.
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