Ai microfoni di Telecolor, nel corso della trasmissione ‘Corner’, in vista della partita Catania-Acireale è intervenuto Pietro Infantino, allenatore ingaggiato le scorse settimane dalla Sancataldese, squadra in lotta per la salvezza:
“Ricordo una partita giocata sul neutro di Reggio Calabria con Caramanno sulla panchina del Catania, militavo nell’Acireale e vincemmo una gara storica con il pubblico delle due squadre presente. Senza tifosi e campanilismo non è calcio. Non lo è la mancanza dello sfottò e di partecipazione ad una gara così sentita. Quando manca una parte di pubblico penso che sia una sconfitta per il calcio”.
“L’Acireale? Massimo Costantini studierà il Catania, che io affronterò la settimana successiva. Ho visto quasi tutte le partite dell’Acireale e dico che è una squadra in salute, ben messa in campo, molto aggressiva che ha messo in grossissima difficoltà la Vibonese nell’ultima giornata disputata. Meritava di vincere. L’Acireale è anche una squadra esperta. Costantino dovrà scegliere se aggredire alto il Catania, evitando che imbastiscano un fraseggio, oppure aspettarlo e cercare di sfruttare gli spazi che ti lascia una squadra che si propone in avanti come il Catania. C’è stato questo cambio alla guida tecnica con visioni diverse. Giovanni Marchese era partio con un 3-4-3 molto aggressivo, invece Costantino ama molto il 4-2-3-1 ed il 4-3-3. L’Acireale possiede buone qualità, l’esperienza di Bucolo a centrocampo, in avanti ha giocatori che amano attaccare gli spazi, una difesa arcigna e molto strutturata. Buona squadra, ha attraversato momenti difficili e so che hanno avuto 7-8 infortunati in un periodo delicato ma risalirà la classifica perchè ha un tecnico preparato, che conosce questa categoria”.
“Alessio Castellini? Da ex difensore, a me Castellini ha destato un’ottima impressione. Si tratta di un giovane promettente, di grande prospettiva. L’ho visto giocare qualche gara quest’anno, il ragazzo dimostra di avere grande carattere e personalità per l’età che ha. Questa per un difensore è una dote significativa. Sostengo che il difensore debba essere l’uomo più intelligente perchè non può mai sbagliare, deve fare una lettura veloce e giusta. Lui queste caratteristiche ce le ha”.
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